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Alluvionati: pioggia di richieste di rimborsi Inps
Economia

Alluvionati: pioggia di richieste di rimborsi Inps

Ma l’emendamento ha subito uno stralcio per “incompatibilità di materia” e tutto è fermo, nonostante la dichiarata disponibilità dei parlamentari piemontesi a lavorare per farlo approvare

Stanno rapidamente precipitando le cose per le imprese alluvionate del 1994 condannate a restituire i rimborsi previdenziali ottenuti dopo lunghe battaglie giudiziarie.

Due le brutte notizie di questi giorni. La prima è lo stop in Parlamento dell’emendamento che avrebbe sanato la posizione di gran parte delle aziende ancora invischiate in questa vicenda, vecchia ormai di 23 anni. Poche righe da inserire in un decreto legge che avrebbe finalmente reso giustizia a chi, allora, pagò più del dovuto e oggi merita di essere trattato al pari dei colleghi siciliani per i quali gli stessi sconti previdenziali vennero concessi per il terremoto.

Ma l’emendamento ha subito uno stralcio per “incompatibilità di materia” e tutto è fermo, nonostante la dichiarata disponibilità dei parlamentari piemontesi a lavorare per farlo approvare.

Chi invece è tutt’altro che fermo, è l’Inps, la “controparte” delle imprese alluvionate, che negli anni 1995-1996-1997 incassò somme non dovute dalle aziende e da dieci anni si fa portare nei tribunali per restituire quei versamenti.

Per un errore di allora dello Stato Italiano che non chiese l’autorizzazione allo “sconto”, un giudice ha fatto partire una verifica dell’Unione Europea che ha bloccato tutto per 4 anni salvo poi risolversi con un pronunciamento moderatamente a favore delle imprese, ma non chiarissimo.

Le diverse interpretazioni hanno portato ad alcune sentenze, in Cassazione, di restituzione da parte delle imprese dei rimborsi all’Inps. Sentenze che l’Inps intende far valere e con una certa celerità a giudicare dal numero di richieste di restituzione che stanno arrivando in questi giorni a molte imprese alluvionate di Astigiano, Albese ed Alessandrino.

Ieri, ad esempio, una di esse si è vista recapitare un F24 dell’Inps da oltre 70 mila euro da pagare entro un mese.

Ci sono aziende che devono restituire centinaia di migliaia di euro e questo, visti i tempi di crisi e di scarsa liquidità delle imprese superstiti, significa portarle sull’orlo della chiusura. E tutto per un diritto sancito ma non riconosciuto.

Da una parte le imprese, le associazioni di categoria, i politici; dall’altra le interpretazioni dei giudici e l’Inps. Basterebbe una norma chiara per porre fine a tutto, ma il Parlamento non batte colpo.

Di questo ed altro si parlerà nell’assemblea del neonato Comitato Imprese Alluvionate Piemonte 1994 che si riunirà lunedì alle 17,30 nella sala consiliare del Palazzo della Provincia di Asti.

In tanti si presenteranno con i “drammatici” F24 in mano.

Daniela Peira

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