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Amalberto Andrea assemblea 2022
Economia
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Incontro

Andrea Amalberto confermato presidente dell’Unione industriale

Stamattina in occasione dell’assemblea dell’associazione, svoltasi nello stabilimento di O-I Italy, durante cui si è parlato anche di transizione ecologica

Andrea Amalberto è stato confermato alla guida dell’Unione industriale di Asti.
E’ emerso stamattina, in occasione dell’87esima assemblea dell’associazione – che fa parte di Confindustria e conta circa 200 aziende associate – svoltasi presso lo stabilimento astigiano di O-I Italy SpA. Nella sessione privata è stata infatti deliberata la proroga biennale del mandato presidenziale di Amalberto e dei vice presidenti Pia Bosca, Luigi Costa, Erminio Ranato Goria, Massimo Noviello e Mauro Salute.
Nella sessione pubblica dell’assemblea, alla presenza delle massimo autorità civili e religiose, si è invece discusso di transizione ecologica.

Il caro-energia

A fare gli onori di casa Massimo Noviello, presidente e amministratore delegato di O-I Italy, affincato dal direttore di stabilimento Stefano Palladino. Dopo aver ricordato che lo stabilimento è stato scelto come sede dell’incontro in considerazione del fatto che il 2022 è stato proclamato dalle Nazioni Unite Anno internazionale del vetro, Noviello ha in primo luogo affrontato il tema del caro-energia, essendo la O-I una fabbrica che lavora il vetro, e quindi energivora. “Nonostante il periodo complicato – ha affermato – la scelta è stata quella di garantire comunque la filiera, per cui non ci siamo mai fermati. Una scelta che sta portando avanti tutta l’industria del vetro nonostante comporti significativi costi da sostenere, in particolare per le aziende di piccole e medie dimensioni che, a differenza dei grandi gruppi, non possono contare su politiche di lungo periodo dal punto di vista energetico”.

La transizione ecologica

Dopo i saluti delle autorità, il presidente Amalberto ha quindi aperto i lavori sottolineando nel suo intervento come “la transizione verso le energie rinnovabili, eolico e solare, rende necessario capire cosa fare sul territorio in aggiunta a quanto è già stato portato a compimento”.
A breve – ha aggiunto – verrà stipulato un protocollo d’intesa che vede fra gli attori l’Amministrazione provinciale di Asti, la nostra Unione Industriale, le Confindustrie di Piemonte e Veneto per lo sviluppo di un progetto finalizzato all’individuazione di aree idonee alla generazione di energia da fonti rinnovabili ed a centri per la produzione di idrogeno verde.
Parallelamente, come Unione industriale stiamo dando vita ad un locale Consorzio di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta di due progetti, che vedono impegnata la nostra associazione, a cui ne seguiranno sicuramente altri”.

E’ salito poi sul palco Carlo Ratti, ingegnere e architetto astigiano dalla carriera internazionale. Insegnante al Massachusetts Institute of Tecnology (MIT) di Boston, dirige lo studio internazionale di progettazione Carlo Ratti Associati, la cui sede italiana è a Torino.
Nel suo intervento ha fornito diversi spunti di riflessione sul futuro delle città verso la sostenibilità, sull’innovazione e sulla sfida che attende le imprese nel campo delle energie rinnovabili.
Nel corso della successiva tavola rotonda, moderata da Filomena Greco, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, il presidente degli industriali astigiani si è confrontato sul tema della transizione ecologica e altri temi di stringente attualità con Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione, e Tiziano Treu, presidente Cnel, entrambi collegati a distanza; e ancora Agostino Santoni, vice presidente Confindustria, e Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino.
A concludere i lavori l’intervento del presidente di Confindustria Piemonte. Marco Gay.

Fotogallery di Maria Grazia Billi

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