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Convegno sicurezza sul lavoro
Economia
Sicurezza sul lavoro

Asti 19esima in Italia per incidenza delle “morti bianche” sul totale degli occupati

A sottolinearlo Calogero Palumbo, responsabile territoriale FenealUil, a margine del convegno promosso dal sindacato a Torino

Sono otto le vittime sul lavoro che l’Astigiano ha pianto nel 2022. Di queste, cinque erano persone che stavano lavorando, mentre tre si stavano recando sul luogo di lavoro.
Il preoccupante dato relativo alle cosiddette “morti bianche” è stato ricordato la scorsa settimana a Torino, in occasione dell’incontro “Un patto per la sicurezza nelle costruzioni. Infortuni e malattie professionali non sono mai una casualità”, a cura della categoria sindacale FenealUil Piemonte – che si occupa dei lavoratori edili – e dell’associazione Sicurezza e Lavoro.
All’incontro, cui hanno partecipato oltre 150 persone tra delegati, rappresentanti della sicurezza nelle aziende ed esperti in salute e sicurezza, sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale FenealUil Piemonte, Giuseppe Manta, il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, e l’assessore regionale Gianna Pentenero. Numerosi e qualificati i relatori, tra cui Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte, e Paola Malabaila, presidente regionale Ance. A trarre le conclusioni il segretario generale nazionale FenealUil, Vito Panzarella.
Nel corso del convegno sono ovviamente stati analizzati anche i numeri degli infortuni, mortali e non, dell’anno 2022 a livello nazionale.
«Gli infortuni sul lavoro sono ancora troppi – hanno dichiarato gli organizzatori, Giuseppe Manta e Massimiliano Quirico – così come i decessi. Nel 2022 le morti sul luogo di lavoro sono state ben 790, cui si aggiungono le 300 in itinere (ovvero quelle che si verificano mentre si raggiunge o ci si allontana dal luogo di lavoro)».
Dei 790 infortuni mortali registrati, 131 (il 16,6% del totale) si sono verificati nel settore delle costruzioni, seguito da quello del trasporto e magazzinaggio e da quello manufatturiero.

La situazione astigiana

«Anche Asti ha pianto le sue vittime – commenta Calogero Palumbo, responsabile territoriale FenealUil – in quanto l’anno scorso si sono verificati 5 decessi sul luogo di lavoro e 3 in itinere. Otto famiglie che non hanno visto rientrare a casa i loro cari». Nella graduatoria basata sull’incidenza degli infortuni mortali sul totale degli occupati, Asti è in 19esima posizione in Italia. Solo Alessandria, tra le province piemontesi, è in una situazione peggiore (quinta con 15 infortuni mortali). Completano la classifica nazionale, per quanto riguarda il Piemonte, Vercelli (32esima, 3 vittime sul lavoro), Verbania (56esima, 2 infortuni mortali), Torino (58esima, 28 decessi), Cuneo (65esima, 7 morti), Novara (80esima, 3 infortuni mortali) e Biella (95esima), l’unica senza infortuni mortali.
«Sul nostro territorio – continua Palumbo – stiamo continuando a intervenire nell’ambito della sicurezza in concerto con le parti sociali e l’Ente unico di formazione e sicurezza, fornendo supporto con il nostro tecnico e i rappresentanti per la sicurezza. Purtroppo tante imprese li vedono ancora come intralci, invece di capire che dalla collaborazione possono essere salvate delle vite. Intensificheremo le visite, che non sono ispettive ma solo di supporto e aiuto».

Il protocollo

In occasione del convegno torinese è stato presentato il Protocollo regionale tra FenealUil Piemonte e associazione Sicurezza e Lavoro per favorire tutele e formazione.
E’ stato inoltre proiettato il cortometraggio sulla sicurezza sul lavoro “Rimane il vento” del regista Rocco Sestito. Spazio anche la mostra di vignette del cartoonist di Sicurezza e Lavoro, Tiziano Riverso, dal titolo “Edilizia, croce e delizia” e alle immagini dedicate all’iniziativa firmate dalla studentessa astigiana Alessandra Catozza, frequentante la classe prima al liceo artistico “Benedetto Alfieri”.

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