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Trasporti a rischioLa Regione corre ai ripari
Economia

Trasporti a rischio
La Regione corre ai ripari

Primo, trovare risorse aggiuntive per evitare che, a settembre, il servizio di trasporto pubblico extraurbano (le cosiddette corriere) collassi. Secondo, riorganizzare il sistema in quadranti, riunendo in consorzi le aziende che attualmente operano a livello provinciale.
Sono gli obiettivi del neo assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, che in questi giorni ha fatto il punto sulla situazione del servizio. Settore caratterizzato da numerose…

Primo, trovare risorse aggiuntive per evitare che, a settembre, il servizio di trasporto pubblico extraurbano (le cosiddette corriere) collassi. Secondo, riorganizzare il sistema in quadranti, riunendo in consorzi le aziende che attualmente operano a livello provinciale.
Sono gli obiettivi del neo assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, che in questi giorni ha fatto il punto sulla situazione del servizio. Settore caratterizzato da numerose criticità e da una situazione disomogenea, con province che, come Asti, sono messe peggio di altre dal punto di vista della sostenibilità economica, a causa dei pesanti tagli alle risorse destinate al servizio subiti negli ultimi anni.

Esame dopo il quale ha lanciato l'allarme. «Se non reperiamo subito risorse aggiuntive – afferma – il traporto pubblico locale è a rischio e non saremo in grado di garantire il servizio scolastico, in particolare il sabato nelle province in cui le scuole hanno optato per mantenere l'organizzazione delle lezioni su sei giorni. Come Giunta siamo quindi al lavoro per trovare questi fondi. Stanziamenti che potrebbero non essere sufficienti a riportare la situazione al 2013, come veniva chiesto da più parti, ma che rappresentano il massimo sforzo che l'Amministrazione può garantire in questo momento. Da parte loro le aziende dei trasporti e i Comuni potranno contare su questa iniezione aggiuntiva di finanziamenti, ma dovranno accettare qualche sacrificio. L'importante è dare risposte agli studenti e alle famiglie e fornire certezze al più presto, per evitare di trovarsi alla ripresa dell'anno scolastico con una situazione insostenibile».

Questo nell'immediato. Dopodiché nel medio periodo la soluzione a cui si sta lavorando è quella di una riorganizzazione per quadranti che riunisca in consorzi le varie aziende che oggi operano a livello locale. Questa ipotesi, fa sapere la Regione, renderà possibili economie di scala che consentiranno una riduzione dei costi ed una gestione più efficiente del trasporto pubblico, che verrà affidato attraverso lo strumento della gara, per introdurre elementi di concorrenza nel quadro di regole certe e condizioni di servizio migliorative, portando benefici agli utenti e alle casse regionali.

La posizione del consorzio Coas

«Vedremo come si procederà con la riorganizzazione», afferma Enrico Giachino, presidente del concorzio Coas che riunisce le aziende che svolgono il servizio di trasporto pubblico in provincia di Asti. «A fine giugno abbiamo incontrato l'assessore, che ha accennato a questa idea. Bisogna però vedere con quali modalità e tempistiche, prima di tutto perché il nostro contratto di servizio con la Provincia è in scadenza nel 2016. La ragione è legata ai pesanti tagli effettuati dalla precedente Amministrazione regionale, che hanno colpito l'Astigiano in particolare, tanto che, per continuare a "tenere in piedi" le nostre aziende, abbiamo deciso di non sottostare alle ultime riduzioni, svolgendo il servizio con il rischio di non essere pagati per le corse "non coperte" attualmente da risorse. Una situazione che non può durare a lungo, tanto che come termine ci siamo dati il 22 ottobre».

Come mai questa data? Il riferimento è al ricorso contro le delibere regionali della precedente Giunta Cota, istitutive dei tagli al servizio, presentato al Tar dal consorzio Coas e da altri Comuni e aziende di trasporto piemontesi. Lo scorso 9 luglio, giorno in cui si attendeva un pronunciamento del Tribunale amministrativo in merito, però, l'Avvocatura della Regione ha chiesto un rinvio a fine ottobre in modo da cercare, nel frattempo, di reperire le risorse aggiuntive di cui necessita il settore. «Confidiamo molto in questi fondi – afferma Giachino – anche se non c'è nulla di ufficiale».
Qualcosa invece si sta muovendo nell'ambito del pagamento dei debiti pregressi che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende di trasporto (2,8 milioni di euro circa solo per quanto riguarda le imprese del consorzio astigiano). «Dovremmo ricevere una tranche di questi fondi a breve – conclude Giachino – fondi che, lo ricordo, attendiamo da diverso tempo».

Settimana corta nelle scuole?

Intanto nell'Astigiano non è ancora definita una questione strettamente collegata al trasporto pubblico. Ovvero, la proposta di riorganizzazione delle lezioni nelle scuole superiori in cinque giorni, dal lunedì al venerdì, di cui si parla da tempo per consentire risparmi proprio a livello di trasporto pubblico (oltre che di riscaldamento). «Una decisione in merito non è ancora stata presa», afferma Roberto Imparato (settore trasporti della Provincia, Ente che ha la competenza sugli istituti superiori). «Nel corso del primo incontro con i dirigenti scolastici – continua – è emerso che non tutti sono a favore della cosiddetta settimana corta, dato che molti istituti hanno un monte ore molto alto che non potrebbero condensare le lezioni su cinque giorni. Comunque nelle prossime settimane si terrà un'altra riunione, dove molto probabilmente emergerà la decisione definitiva, alla presenza del sindaco Fabrizio Brignolo e di Alessandro Militerno, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale».

Elisa Ferrando

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