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Banca d’Alba: “Crescere restando ben radicati sul territorio”

Presentati i dati della semestrale che chiude con un utile di 40 milioni. Ad Asti la clientela con l’eta media più bassa

«Il nostro modo di essere “banca del territorio?”: cercare di essere sempre realmente vicini alle esigenze della gente». La ricetta semplice di Tino Cornaglia, 64 anni, presidente di Banca d’Alba, nasce forse anche dall’esperienza personale: farmacista, è abituato per la professione al contatto con la gente. Come si concretizza questa ricetta è stato illustrato in occasione della presentazione dei dati della semestrale, incontro organizzato a Torino nelle eleganti stanze del Circolo dei Lettori.

«Abbiamo mantenuto l’impegno – spiega il presidente – a preservare una presenza capillare sui territori di vocazione, non solo nei principali centri urbani, ma anche e soprattutto in quelle realtà in cui la desertificazione bancaria rappresenta un ostacolo allo sviluppo e al mantenimento dell’economia: oggi in 14 comuni su 60 siamo l’unica banca presente. Le nostre 73 filiali sono ancora il posto in cui soci e clienti possono essere ascoltati e ricevere risposte».

Attenti alla cultura e al sociale
Ma non solo: «L’80 per cento della raccolta si riversa sul territorio – ricorda ancora Cornaglia – e i nostri dividendi, non potendo una Banca di credito cooperativo fare utili, servono solo ed esclusivamente per incrementare la nostra politica sui territori».
Un aspetto a cui Cornaglia tiene particolarmente è l’attenzione alle politiche sociali e culturali. «Durante il Covid non abbiamo fatto mancare il nostro appoggio a tutte quelle realtà, siano essi prestigiosi enti culturali o associazioni locali, che fanno cultura sul territorio e che per la contingenza del momento si trovavano in difficoltà».
L’altro elemento distintivo del ruolo della banca d’Alba è l’impegno nel campo della salute, con cinque centri medici (ad Asti in corso Alessandria) che offrono un servizio gratuito a soci-clienti e dipendenti.

«Una Banca come la nostra, di credito cooperativo, ha un ruolo economico, ma anche e soprattutto sociale. Un modello – sottolinea il presidente Cornaglia – nato cento anni fa, ma i cui valori non sono mai venuti meno: perseguire il benessere dei soci e lo sviluppo dei territori in cui operiamo. Di recente abbiamo aperto una Casa della salute a Vische, nel Canavese».
Tra le principali novità ci sono due prossime aperture in Piemonte: a Verbania, per potenziare il polo del Vco, e a Novara, in continuità con l’indirizzo di sviluppo nei luoghi non presidiati dal credito cooperativo, iniziato nel 2021 con l’apertura della sede distaccata di Genova.

Mutui con tassi competitivi per giovani, famiglie e imprese

Sui numeri e i progetti di Banca d’Alba interviene il neo Direttore generale Enzo Cazzullo: «Cerchiamo di essere concretamente al fianco dei nostri clienti. Ad esempio stiamo offrendo alle imprese finanziamenti a tasso fisso al 3,5% e alle famiglie un tasso per i primi due anni del 2,9%, senza alcuna spesa istruttoria. Abbiamo predisposto interventi particolari come un mutuo maternità per sostenere le spese nel mantenimento dei figli fino al sesto anno di età, oppure sostegno per aiutare i giovani che frequentano l’università, o ancora per le spese mediche e dentistiche».
Come si è chiuso il bilancio semestrale? «I volumi hanno raggiunto gli 11,3 miliardi, i Fondi Propri salgono a 480 milioni, il Tier1 si attesta al 22% e il Total Capital Ratio al 24,2%, ma il dato che sorprende è il numero di soci, oggi sono 62.462, che si conferma primi in Italia nel panorama del Credito Cooperativo. L’utile ha raggiunto i 40 milioni, in linea con i risultati straordinari del 2022, quando abbiamo registrato 80 milioni di utili».

Una crescita che si sta consolidando: «Negli ultimi 10 anni i soci sono cresciuti del 40% e la massa è cresciuta del 45%. Stiamo ottenendo buoni riscontri nel Torinese, fatto che ci permette di consolidare il nostro business: l’unico modo per essere solidi è fare utili».
Banca d’Alba nell’Astigiano è presente con 11 filiali (oltre che nel capoluogo, dove c’è anche un Centro medico, a Canelli, Nizza, San Damiano, Villanova, Castagnole Lanze, Costigliole). Una curiosità: l’Astigiano è il territorio con la più bassa età media dei clienti.

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