Mentre mancano poche carte bollate prima dellapprovazione del nuovo disciplinare del Nizza che entrerà in vigore allinizio della prossima stagione, i produttori continuano a fare rete e a
Mentre mancano poche carte bollate prima dellapprovazione del nuovo disciplinare del Nizza che entrerà in vigore allinizio della prossima stagione, i produttori continuano a fare rete e a promuovere il territorio. Cominciando a riunire i sindaci dei comuni inseriti nel disciplinare per una lezione di terroir.
Liniziativa, semplice ma senzaltro positiva, è partita dallAssessore allAgricoltura del comune di Nizza Monferrato Mauro Damerio che ha deciso di far parlare sindaci e produttori. Solo qualche anno fa discutere di barbera metteva un po di tristezza vista la difficoltà commerciale e la scarsa valorizzazione delle uve. In quel di Nizza hanno però capito o forse son solo stati fortunati a capire che lunica opzione era andare ad occupare lo spazio che veniva lasciato libero. Poi, complice il bello slogan "Nizza è Barbera" e un vulcanico presidente, questa sotto zona ha bruciato le tappe fino ad essere in procinto di diventare una Docg con alle spalle una bella forza commerciale. Al punto che forse qualcuno comincia a pentirsi di non essere salito sul treno per tempo.
«Una bella giornata – spiega il presidente Gianluca Morino – e ancora più bella visto che lenoteca regionale di Nizza continua ad essere un bellesempio di gestione. Da noi può succedere perché i produttori sono uniti ed attivi. Grazie allimpegno di tutti è stato possibile sviluppare una sinergia vincente tra Enoteca Regionale e Associazione Produttori». E così i sindaci della zona di produzione dei vini a d.o.c.g. "Nizza" che comprende lintero territorio dei comuni di Agliano Terme, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta Palafea, Moasca, San Marzano Oliveto sono andati a lezione di barbera.
«Uno degli aspetti più premianti allAssemblea di qualche giorno fa – ha precisato Pier Giorgio Scrimaglio Presidente dellEnoteca Regionale di Nizza – è stato vedere partecipare oltre trenta produttori in maniera costruttiva, compatta e determinata. Il Nizza sarà la locomotiva che trainerà tutto il nostro territorio». Perché il vero insegnamento che sta dando questa vicenda è che lunione tra produttori, specie se diretta da qualcuno di capace, alla fine risulta vincente. A patto di vendere bene il territorio in cui il vino viene prodotto. Quello che nessun concorrente in giro per il mondo è in grado di riprodurre. «Concordo col presidente – aggiunge Ezio Chiarle di Malgrà – se si sono fatti passi da gigante per la Barbera e quindi il territorio di competenza, questo è grazie al lavoro instancabile e costante dei produttori e di chi ci rappresenta».
Visto che il successo del Nizza sembra proprio mettere tutti daccordo. «E unopportunità – chiude Massimo Fiorio vicepresidente della Commissione Agricoltura e nicese doc – qualche anno fa sarebbe stato impensabile che il nostro vino avesse della opportunità di diversificazione produttive del genere. Ora spetta ai produttori crederci perché quella scelta va sostenuta sui mercati». Perché la barbera, come ogni bella donna, è più bella se vista nel giardino di casa.
Lodovico Pavese