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Economia

Bloccati i premi di produzione
Sindacati pronti a far causa al Comune

FP-CGIL e UIL-FPL pronti a far causa al Comune di Asti per le somme bloccate del Fondo di Produttività a favore dei dipendenti comunali. La storia è vecchia e risale al 2009 quando a seguito di un

FP-CGIL e UIL-FPL pronti a far causa al Comune di Asti per le somme bloccate del Fondo di Produttività a favore dei dipendenti comunali. La storia è vecchia e risale al 2009 quando a seguito di un controllo degli ispettori della Ragioneria dello Stato furono evidenziate alcune anomalie della costituzione del fondo utilizzato per pagare gli straordinari, la produttività, le indennità e le progressioni economiche dei 565 dipendenti comunali.

Nel 2012 la Procura Regionale della Corte dei Conti disponeva l’archiviazione della vertenza specificando che alcune somme allocate nel Fondo non erano considerate del tutto giustificate. «Dal allora queste risorse che oggi ammontano a 1.424.546,52 euro e che spettano ai dipendenti comunali sono bloccate. Nonostante i pareri richiesti a consulenti e avvocati non è ancora stato stabilito se questa somma spetti o meno ai lavoratori, il Comune non ha preso una decisione. E’ inaccettabile» spiega Serena Moriondo (FP CGIL). Da qui la decisione di portare avanti la battaglia nelle aule giudiziarie per agire nell’interesse dei lavoratori.

Altra questione, quella della Provincia. Come sottolinea Dino Penso (UIL FPL) al momento non si conosce quale sarà il futuro dei 328 dipendenti dell’Ente. La ripartizione delle funzioni tra Stato e Regioni non è stata ancora disposta e non si conoscono i servizi, e quindi gli uffici, che resteranno in capo all’ente.«La parte politica finora ha latitato – commenta Dino Penso – serve maggiore coesione tra sindaci e politici locali in difesa dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione». Il timore dei sindacati è che il taglio del 50%  delle risorse destinate alla spesa per la gestione del personale si traduca in esuberi ma anche in minori servizi e disagi per i cittadini.

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