Si terrà nelle prossime settimane la pubblicazione del bando di gara per la vendita dello stabilimento di Asti della Blutec SpA.
E’ emerso nei giorni scorsi, in occasione dell’incontro con i vertici aziendali chiesto dalla RSU aziendale, composta da tre rappresentanti della Fim Cisl.La società era rappresentata dai commissari straordinari e dalla direzione del personale; il sindacato dalla RSU e dal proprio segretario generale, Salvatore Pafundi (Fim Cisl Alessandria Asti), cui è stato chiesto supporto vista l’importanza dell’incontro.
La fabbrica astigiana, con i suoi 111 addetti, opera nel campo dell’automotive ed è specializzata nella produzione di dispositivi per illuminazione. Dall’ottobre 2019, insieme alle altre unità produttive del gruppo, è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. Tuttora è controllata da un collegio commissariale composto da tre amministratori nominati dal Ministero dello sviluppo economico: Andrea Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso.
Durante il confronto, oltre ad una disamina della situazone attuale legata all’andamento produttivo ed organizzativo, si è parlato anche del futuro societario.
Il futuro dello stabilimento
“I Commissari – spiegano Pafundi e la Rsu Fim Cisl – hanno ricordato che a metà ottobre era stato depositato presso il Ministero il programma di cessione di Blutec, approvato dal Ministero lo scorso 5 novembre. In particolare, per quanto riguarda lo stabilimento di Asti, nelle prossime settimane (presumibilmente a metà gennaio) si procederà alla pubblicazione del relativo bando di gara per la vendita. Bando che verrà annunciato sulle principali testate italiane, straniere e sui siti internet specializzati in compravendite giudiziarie”.
I termini del bando sono stati accolti con parere positivo dal Comitato di Sorveglianza e Autorizzazione del Ministero con la delibera dello scorso 20 dicembre. “A tal proposito – continuano – i Commissari rassicurano che vi è intenzione di preferire le offerte che prevedano in ordine di priorità la migliore salvaguardia dei livelli occupazionali, la solidità del piano industriale, il valore di realizzo del complesso aziendale. E’ importante specificare che il presidio industriale resterà sul territorio e le attività proseguiranno con l’obbligo di mantenimento del livello occupazionale per almeno due anni, così come prescritto dalla Legge sull’amministrazione straordinaria per le grandi imprese, la cosiddetta Legge Marzano. Come già comunicato al Ministero, inoltre, gli amministratori hanno ribadito che sono state individuate aziende interessate all’acquisizione e si sta dialogando con gruppi – nazionali e non – di primaria importanza e di altro profilo industriale.
Salvo imprevisti è ipotizzabile immaginare che la cessione della società avverrà tra la primavera e l’estate del prossimo anno. Nel frattempo è in corso la cassa integrazione straordinaria fruibile fino al 5 novembre 2022, con la possibilità di ottenere ulteriori 12 mesi di proroga, qualora se ne ravvisasse la necessità”.
I commenti
“In conclusione – commentano – siamo soddisfatti degli sviluppi della vertenza, ma soprattutto dei criteri adottati dai Commissari per il bando di vendita. Un segnale importante a salvaguardia dell’occupazione e delle prospettive future che favoriscono non solo l’azienda, ma l’intero territorio. Comunque, come sindacato, continueremo nella nostra attività di vigilanza anche attraverso il contributo delle strutture nazionali”.