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Canelli, i commercianti: «Aperti la domenicaquando i fatturati lo consentiranno»
Economia

Canelli, i commercianti: «Aperti la domenica
quando i fatturati lo consentiranno»

«Non è una questione di mentalità, se ci sono i numeri siamo ben disposti a tenere aperto la domenica». A dirlo è Grazia Garrone, presidente dell'Associazione Commercianti di Canelli, che

«Non è una questione di mentalità, se ci sono i numeri siamo ben disposti a tenere aperto la domenica». A dirlo è Grazia Garrone, presidente dell'Associazione Commercianti di Canelli, che così commenta le dichiarazioni degli agenti della Obrini Group, società svedese intenzionata a investire su Canelli per la costruzione di un parco tematico dedicato alla filiera del vino e dal nome "World Wine Canelli". Un progetto da svariate decine di milioni di euro che vuole cavalcare l'ormai imminente riconoscimento Unesco nel tentativo di intercettare il turismo straniero proveniente in Piemonte. «Se volete che si investa su Canelli e che la città richiami visitatori interessati ai vostri prodotti è necessario cambiare mentalità»: Niclas Nobrin senior advisor della Obrini Group era stato categorico giovedì scorso quando a Canelli aveva esposto il progetto.

Le lacune evidenziate interessano i trasporti (punto dolente resta la linea ferroviaria ormai chiusa), l'assenza di grandi alberghi, le informazioni turistiche di non facile accesso (gli uffici dello Iat sono chiusi la domenica mentre scarseggiano in città i pannelli informativi in lingua inglese e tedesca) e, per l'appunto, i negozi chiusi la domenica. Punti critici evidenziati con obiettività. E' risultato che tra gli esercizi commerciali in pochi conoscono almeno l'inglese mentre le vetrine vuote dei locali sfitti e le chiusure domenicali poco si addicono a un sito che punta a richiamare visitatori 365 giorni l'anno. In effetti chi domenica scorsa si è fatto un giro per la centralissima via Roma e piazza Amedeo d'Aosta avrà notato una fila di saracinesche abbassate per la consueta pausa settimanale. Poco importa che lì a pochi passi l'evento organizzato dalle Cantine Coppo avesse richiamato tra le 500 e 600 persone con pullman provenienti da Piemonte, Lombardia e Liguria e qualche straniero.

Fatta eccezione per qualche bar ed enoteca, a Canelli era tutto chiuso. Sorge dunque una domanda: siamo avvero pronti a ricevere i numeri che un sito Unesco richiama? La stessa Grazia Garrone risponde: «Al momento no, ma è chiaro che la colpa non è dei commercianti. Il lavoro non ci spaventa. Se il fatturato lo permette ben vengano le aperture domenicali ma prima vanno organizzate iniziative che davvero portino gente in città. Azioni coordinate con le cantine per sapere quando e cosa organizzano e i numeri che prevedono arrivino su Canelli. Perché poi non studiare pacchetti turistici con visita alle cantine e ai percorsi naturalistici per poi approdare nel centro città con coupon validi nelle nostre attività e che offrono uno sconto del 10% sulla spesa effettuata?».

Lucia Pignari

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