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Carolingia sotto tono per gli acquistiSvuota-ananas e "micromanina" gli oggetti cult
Economia

Carolingia sotto tono per gli acquisti
Svuota-ananas e "micromanina" gli oggetti cult

Fra gli oggetti "cult" di quest'anno il salva-schiena, lo svuota-ananas, il portafoglio ermetico e i taglia-qualunque-cosa. Riuscito l'esperimento di allargare l'area mercatale in corso Dante e in corso Alfieri. Cento banchi in meno rispetto alle scorse edizioni, segno dei tempi di crisi. Nessun venditore abusivo segnalato nell'area della fiera, massiccio il dispiegamento di forze dell'ordine

Il primo vero regalo, la primavera lo ha fatto oggi ai tanti che aspettavano il giorno della Carolingia per andare alla ricerca degli “oggetti fiera” da portarsi a casa per ricordare un mercato speciale, unico in tutto l’anno. La giornata di sole ha favorito lo shopping fra le bancarelle, anche se la crisi dei portafogli ha fatto sparire le borsate di roba con la quale, qualche anno fa, si tornava a casa o alle auto posteggiate. Ottima l’idea di allargare la fiera al tratto di corso Dante fino alla rotonda e a corso Alfieri fino a via Bocca. Nelle ore centrali della giornata, le due vie, gremite di bancarelle, sono state visitate esattamente come il resto del percorso della fiera, segno che l’allargamento era atteso e ha funzionato bene. L’amministrazione comunale ne tenga conto per il prossimo anno.

Meno bene il fatto che sulla superficie della fiera mancassero un centinaio di bancarelle rispetto agli altri anni. Un segno dei tempi (di crisi) e di inasprimenti burocratici (certificazione “Durc”) che però ha consentito di portare in piazza solo i più motivati e quelli in regola con tutte le norme previdenziali per sè e per i propri dipendenti. Un po’ esagerata la presenza di autobanchi di somministrazione cibi e bevande sommati alle bancarelle di prodotti tipici: dai dolci siciliani alle tome della Valsesia passando per salumi e porchette emiliane e spezie dell’altro mondo… Però distribuiti in modo uniforme, in modo da non creare troppe code ad ogni banco. Le  novità della fiera erano ben distinguibili, perchè erano disseminate accuratamente in ogni via e piazza. Al primo posto il poggia-schiena per sedie e sedili di automobili che promette di salvaguardare le nostre vertebre e le costringe a tenere una postura corretta. A prezzo fisso di 10 euro ad ogni banco.

Altro oggetto “cult” lo svuota-ananas, anch’esso presente massicciamente su molti banchi e con abili battitori che, dietro una montagna di frutti con il ciuffo, facevano vedere come, con una semplice rotazione di polso, si poteva “estrarre” il cuore del frutto. Accanto a numerosi pela-ogni-cosa che promettono di facilitare la vita dei cuochi più o meno esperti e ai panni magici che puliscono vetri e superfici con un soffio di passata. Direttamente dal “visto in tv” anche il portafoglio ermetico, nel caso decideste di immergervi in acqua senza voler abbandonare soldi, documenti e carte di credito. E la “micromanina” (l’hanno proprio chiamata così) per andare a pulire negli intestizi più difficili.
Mancanza di ambulanti abusivi: in un giro ampio della Carolingia, nel pieno dell’orario di fiera, non si è visto un solo venditore clandestino. In compenso si sono viste tante pattuglie di forze dell’ordine in borghese e in divisa.

Delusione per le appassionate di shopping per la mancanza di vere e proprie offerte fiera: i prezzi erano quelli di sempre e in pochissimi banchi è stato possibile approfittare dell’occasione speciale per fare un acquisto che sapesse di affare. I colori della Carolingia sono stati quelli delle borse estive, di quelle con le stampe dei fumetti, dei fiori finti sui cappelli di paglia, delle fate portafortuna, dei vestiti leggeri che ci ricordano che l’estate è alle porte, delle caramelle dei bon bon, delle t-shirt più simpatiche.

Daniela Peira

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