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Economia
Il caso

Carrozzeria Dante, manifesti in città per cercare personale

Il titolare Giacomo Serra: “Da alcuni anni fatichiamo a trovare candidati adatti. Non mi riferisco alle competenze tecniche, ma ad un interesse molto scarso nei confronti del lavoro”

Tre grandi manifesti lungo le principali vie di accesso alla città per pubblicizzare una ricerca di personale.
E’ l’iniziativa adottata dalla Carrozzeria Dante di corso Alessandria per aumentare il numero degli addetti senza passare attraverso i canali ufficiali. Un tentativo per riuscire a soddisfare un’esigenza che dovrebbe essere accolta con entusiasmo in un Paese, e una provincia, che conoscono la piaga della disoccupazione giovanile.
A spiegare i motivi Giacomo Serra, 34 anni, titolare dell’attività di famiglia che coinvolge anche il padre Paolo e il fratello Luca.
Quando è nata l’attività?
Ho cominciato dopo il diploma aiutando mio padre nella carrozzeria che gestiva in corso Casale, in cui lavoravamo solo noi due. Successivamente, nel 2013, ci siamo trasferiti qui in corso Alessandria, dove abbiamo ampliato la gamma dei servizi offerti per cercare di garantire al cliente qualcosa in più rispetto alla concorrenza. Infatti siamo carrozzieri, meccanici, elettrauti, gommisti, oltre che funzionare da centro revisione. Inoltre ci occupiamo di detailing, allestimento di furgoni da lavoro, vetture e furgoni per disabili.
Da qual momento abbiamo cominciato a crescere.
Quanti dipendenti avete attualmente?
Venti, tra impiegati e meccanici (questi ultimi contano anche una donna). E siamo alla ricerca di altre quattro persone da impegnare in officina.

La difficoltà a trovare personale

Qual è il problema?
Finora siamo riusciti a reperire il personale tramite i canali ufficiali: centro per l’impiego, agenzie per il lavoro, contatti diretti con le scuole. Il problema è che ultimamente ci sono stati inviati o segnalati candidati dal profilo troppo basso. Non mi riferisco alle competenze tecniche – dato che noi siamo disposti a formare i giovani che assumiamo – ma alle modalità di comportamento e all’interesse nei confronti del lavoro, che oserei definire inesistente. Lo si nota già dal colloquio. Tra l’altro, noi siamo una famiglia molto attenta all’aspetto relazionale e sociale, abbiamo cercato di instaurare un clima positivo nella ditta e siamo disponibili ad andare incontro ad esigenze particolari dei dipendenti, ma ovviamente chiediamo in cambio rispetto e impegno.
Quali profili cercate?
Puntiamo sui giovani perché così possiamo formarli in base alle esigenze della nostra realtà. Non cerchiamo particolari competenze o qualifiche, solo la disponibilità ad impegnarsi.
Da quando avete registrato questa difficoltà?
Abbiamo cominciato dopo la pandemia. Prima non avevamo mai avuto particolari problemi.
Conosce altri colleghi nella stessa situazione?
Sì, conosco situazioni simili in altre province piemontesi e del Nord Italia in generale.

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2 risposte

  1. Ho una pasticceria ad Alessandria e riscontro lo stesso tipo di difficoltà nel reperire personale,scarso impegno,nessun interesse ad apprendere ed applicare le competenze che insegnamo.Insomma,stipendio si ma senza lavorare.Se poi perdono il lavoro non gliene frega niente.

  2. Ciao mi chiamo Michele ho fatto il carrozziere x tanti anni le mie mansioni erano di smontaggio e rimontaggio stuccare e carteggiare e preparavo le auto nel forno non so verniciare ma apprendo

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