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Castell’Alfero saluta l’Askolle spera nella canapa
Economia

Castell’Alfero saluta l’Askoll
e spera nella canapa

Da due settimane l'Askoll ha definitivamente cessato l'attività. Il centinaio di lavoratori ancora in organico è in cassa integrazione. A ricordare la chiusura di una storica attività,

Da due settimane l'Askoll ha definitivamente cessato l'attività. Il centinaio di lavoratori ancora in organico è in cassa integrazione. A ricordare la chiusura di una storica attività, simbolo per un'intera comunità è un grande striscione anonimo solo nella firma che recita "Eri… sei.. e sarai sempre Ceset nei nostri cuori". In tanti lo hanno notato affacciandosi lungo la trafficata ex statale 457 Asti-Casale, laddove c'erano i presidi dei lavoratori impegnati a difendere il proprio impiego. Si tratta di un messaggio carico di riconoscenza ed affetto per quello che è stato più di un luogo di lavoro e stabilimenti ormai silenti. Tra la gente di Castell'Alfero c'è grande rimpianto e rammarico nel volgere l'ultima pagina di una storia lunga 38 anni, iniziata nel 1978 quando appunto nacque l'avventura imprenditoriale sotto l'allora insegna della Ceset con cui raggiunse un organico di oltre 600 lavoratori.

Sulla definitiva chiusura della storica azienda alferese è voluto intervenire anche l'ex sindaco Fernando Tognin (oggi rettore del Comitato Palio) come testimone: "abitandoci di fronte l'ho vista crescere ed avendo io 41 anni sono cresciuto con lei e con le persone che vi hanno lavorato e hanno fatto crescere il nostro territorio. Un grazie ed un in bocca al lupo a tutti!". Il destino della Askoll era segnato da tempo ma per il futuro si guarda all'insediamento produttivo che potrebbe tornare ad essere attivo certamente in un diverso settore, magari assorbendo parte degli addetti in cassa integrazione. E' l'augurio dell'attuale primo cittadino Angelo Marengo che conferma come al termine del periodo vacanziero si dovrebbe avere un confronto tra la proprietà del sito e i referenti di una realtà imprenditoriale legata alla coltivazione e trasformazione della canapa a scopo alimentare che potrebbe trovare negli ex stabilimenti Askoll la sede per farne di un polo di ricerca per tutto il Nord Italia nel comparto agro-industriale.

Realtà già operativa che conta circa 500 ettari coltivati tra Toscana e Piemonte e porterebbe sulle sponde del Versa una produzione già cara alle vecchie generazioni (Callianetto al Festival delle Sagre presenta da sempre proprio il ciclo della canapa). "L'obiettivo è riqualificare un'area prima che sia preda dell'abbandono ma soprattutto offrire nuove opportunità lavorative – precisa il sindaco – secondo i progetti si potrebbero portare all'assorbimento, graduale, della metà dei lavoratori ex Askoll che ad oggi non hanno ancora trovato occupazione". "Già in questi giorni potrebbe esserci un incontro tra le parti con l'auspicio che si possa avviare una trattativa. Come amministrazione però ci stiamo adoperando affinché questa opportunità resti comunque sul territorio. E' stata già inoltrata specifica richiesta al Ministero per le Attività produttive" conclude Marengo.

Maurizio Sala

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