Vento di crisi sul centro commerciale Castello. Da una settimana il supermercato Unes è chiuso. Per ristrutturazione, recitano i cartelli affissi sul telone verde che nasconde le casse e gli
Vento di crisi sul centro commerciale Castello. Da una settimana il supermercato Unes è chiuso. Per ristrutturazione, recitano i cartelli affissi sul telone verde che nasconde le casse e gli ingressi. Ma, dallaria che si respira e dalle voci che circolano in città, le possibilità che il maxistore riapra i battenti sono quasi nulle. Per la trentina di dipendenti si profila un anno di cassa integrazione ordinaria. Poi, si vedrà. Colpa, spiegano a mezza voce i titolari dei dieci negozi che aprono le vetrine sul grande corridoio centrale ora desolatamente vuoto, di una crisi gestionale aggravata dalla recessione economica. Vicenda intricata, che emerge nel 2012 con il cambio di marchio sulla porta del supermarket: abdica il glorioso DiMeglio. Nato alla fine degli anni 90 su quella che era la grande spianata a ridosso dellarea industriale Canellitaly su iniziativa del gruppo Luigi Viale di Casale Monferrato, il primo, e unico, shopping center canellese visse anni di continua espansione. Una quindicina gli esercizi commerciali presenti, la farmacia, una cinquantina di addetti tra titolari e maestranze e migliaia di clienti.
Una prima battuta darresto arriva dopo lapertura di discount e spazi della grande distribuzione nelle immediate vicinanze. Ma è nel 2012 che la corona del Castello si appanna: il gruppo Viale è in difficoltà, chiede il concordato preventivo. I dieci supermercati si salvano, seppur con un po daffanno, mentre per i centri commerciali di Canelli e Mirabello il futuro è nero. Subentra la Unes ma i problemi, dopo qualche mese, riemergono. Si muovono gli esercenti: ci sono incontri e prese di posizione, con la sospensione del pagamento dellaffitto. La questione approda anche in consiglio comunale. A inizio 2013 cè un contatto tra la società e un gruppo di distribuzione astigiano intenzionato a rilevare il supermercato: le speranze sinfrangono in un nulla di fatto. Due settimane fa la conferma: il tribunale di Casale Monferrato deve decidere sul fallimento della società e nominare il curatore fallimentare. I timori dei commercianti del Castello si concretizzano in una lettera a sindaco e Prefetto.
Intanto, la preoccupazione cresce. Il grande parcheggio è quasi vuoto, lungo i corridoi non cè nessuno, i negozi sono desolatamente vuoti. Cè chi, in questavventura, ha investito i risparmi di una vita e chiesto fidi bancari. «Come andrà a finire? Nessuno lo sa. E noi soffriamo» dicono in coro. Il sindaco Marco Gabusi conferma che «ci sono stati contatti con il Prefetto e il tribunale: adesso, dobbiamo attendere la nomina del curatore fallimentare per sapere come muoverci». Lassessore al commercio Giovanni Vassallo sottolinea che il Comune «segua il caso con attenzione. Certo, se non ci saranno sbocchi per il maxistore per gli esercenti non sarà facile: alcuni hanno già fatto sapere che cambieranno sede».