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Economia
Iniziativa

Cgil, martedì 2 maggio apre lo sportello per le vittime di sfruttamento lavorativo

Sarà attivato nell’ambito del progetto “Common Ground” che coinvolge diversi soggetti, dal Piam al centro per l’impiego

Aprirà martedì 2 maggio, presso la sede della Cgil in piazza Marconi, lo sportello informativo contro lo sfruttamento lavorativo.
A presentare l’iniziativa, ieri in conferenza stampa, il segretario generale della Camera del lavoro astigiana, Luca Quagliotti, affiancato dai colleghi sindacalisti Gerardo Curcio (Sportello migranti) e Letizia Capparelli (segretaria provinciale Flai), oltre che da Alberto Mossino, presidente del Piam.

Le parole di Luca Quagliotti

«Questo progetto – ha affermato Quagliotti introducendo il tema – è l’ideale prosecuzione di “Diagrammi”, svoltosi l’anno scorso, che prevedeva l’utilizzo di un camper per andare a contattare i lavoratori nei campi e nelle vigne, offrendo loro un supporto contro lo sfruttamento lavorativo. Quest’anno, grazie al programma nazionale “Common ground”, abbiamo deciso di aprire uno sportello informativo, tutti i martedì e mercoledì, presso la sede della Cgil, offrendo a chi è vittima di sfruttamento e non ha a disposizione strumenti per difendere i propri diritti, solitamente i lavoratori stranieri, informazioni e tutela».

L’intervento di Alberto Mossino

Il progetto prevede infatti la collaborazione di Piam onlus (Progetto integrazione accoglienza migranti), impegnato da anni contro la tratta e nell’aiuto agli stranieri, che metterà a disposizione mediatori culturali; quindi enti di formazione quali Enaip e Casa di carità, l’associazione di categoria Cia, Ires Piemonte, l’Agenzia Piemonte lavoro con il centro per l’impiego. All’interno della Camera del lavoro, invece, saranno coinvolti l’ufficio vertenze e la categoria Flai Cgil.
A ricordare le tappe del progetto, di respiro nazionale e che ora viene calato a livello locale, Alberto Mossino. «Nel 2021 – ha affermato – sono uscite le linee guida nazionali per identificare le vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura. Dopodiché è stato lanciato il piano triennale con un grosso finanziamento che ha portato anche alla realizzazione di “Common ground”, che vede il Piemonte capofila per le regioni del Nord Italia, ad accezione della Lombardia impegnata singolarmente. L’idea è quella di fare in modo che il progetto diventi un servizio stabile di contrasto al caporalato».
Il Piam è stato individuato come ente capofila per le province di Asti e Alessandria. «Lo sportello informativo – ha continuato Mossino – sarà un luogo fisico cui le vittime di sfruttamento lavorativo potranno rivolgersi, grazie anche alla rete di esperti a disposizione. Inoltre potremo contare sul centro per l’impiego, dove porteremo chi ha necessità di una ricollocazione, mentre gli enti di formazione coinvolti proporranno corsi professionali di base (dalla certificazione HCCP al Pronto soccorso) utili a chi va a lavorare, in modo che abbia una capacità contrattuale più elevata».
Mossino ha poi individuato le persone per cui lo sportello è stato specificatamente pensato. «A livello locale ospitiamo nei centri di accoglienza mille richiedenti asilo, uomini e in età da lavoro – ha sottolineato – che hanno un’occupazione precaria per le loro stesse condizioni di vita. Infatti hanno vitto e alloggio forniti dallo Stato, conoscono poco l’Italia, per cuu si adattano ai salari più bassi e alle condizioni più precarie, anche perché non sanno nei mesi successivi se saranno ancora in Italia o meno, dato che non hanno il permesso di soggiorno (ma possono comunque lavorare nell’attesa). Per questo, come Piam, ci occuperemo anche di fare loro formazione sindacale direttamente nei centri di accoglienza».

Parlano Curcio e Capparelli

E mentre Gerardo Curcio ha ricordato che ormai i migranti sono impiegati in diversi settori, dai trasporti all’edilizia, dall’agricoltura alla ristorazione, Letizia Capparelli ha sottolineato i punti forti del progetto. «Consente – ha evidenziato – di far emergere le zone d’ombra nei settori in cui più facilmente gli stranieri sono impiegati. Essendo frutto della collaborazione di Enti diversi, inoltre, consente di fornire una risposta trasversale agli stranieri. Ovviamente lo sportello è aperto a tutti, ma non va nascosto come sia più facile che siano gli stranieri ad adattarsi a condizioni di lavoro peggiori».
Lo sportello sarà aperto dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

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