Oggi (venerdì) il sindacato CSE FLPL ha inoltrato un sollecito alla Prefettura chiedendo di convocare il tavolo di crisi sulla casa di riposo Città di Asti, afflitta da 8 milioni di euro di debiti e in attesa di importanti interventi di ristrutturazione, a cui dovrebbero partecipare, oltre ai rappresentanti della struttura, le parti sociali, la Regione Piemonte, l’Asl, il Comune e la Provincia di Asti.
“Alla data odierna – spiegano dal sindacato – non ci è arrivata alcuna comunicazione né dalla Prefettura, che aveva promesso la convocazione del tavolo di crisi in occasione dell’incontro dello scorso 21 novembre, né dal sindacato Maurizio Rasero (che aveva dichiarato, in occasione del Consiglio Comunale aperto tenutosi lo scorso settembre, di voler convocare un tavolo con le parti sociali) e nemmeno da Casa di Riposo e Regione Piemonte. Ad aggravare il tutto, il fatto che è giunta voce che l’attuale ditta che ha in appalto il servizio di ristorazione non svolgerà più le proprie attività dal 31 dicembre”.
Le parole di Stefania Gallo
“Sembra – commenta Stefania Gallo, coordinatrice CSE FLPL – che si debba andare in Svizzera per terminare questo accanimento terapeutico e avere una notizia certa e definita in merito alla casa di riposo di via Bocca. Nessuno sembra interessarsene. Per questo abbiamo sollecitato il Prefetto di Asti, in qualità di rappresentante del governo sul territorio provinciale e di conseguenza garante della nostra Carta costituzionale, a convocare nel più breve tempo possibile le parti, in modo da avere una risposta certa sul futuro della casa di riposo: dichiarazione di decesso o uscita dal coma”.