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Casa di riposo assemblea 2021
Economia
Mobilitazione

“Chiediamo un rilancio generale della casa di riposo Città di Asti”

Si è svolta martedì, nel cortile della struttura, l’assemblea con i lavoratori indetta dai sindacati di categoria Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl

Il futuro della casa di riposo “Città di Asti” (ex Maina) è stato al centro dell’assemblea sindacale svoltasi martedì.
I sindacati di categoria Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl hanno infatti indetto, dopo oltre un anno, una riunione in presenza nel cortile della struttura.
Durante l’assemblea, molto partecipata, è stato chiesto a gran voce «un generale rilancio della struttura, che fornisce eccellenti servizi socio-assistenziali».
«Abbiamo ricordato – spiegano Alessandro Delfino (Cisl Fp), Roberto Gabriele (Fp Cgil) e Sergio Cerrato (Uil Fpl) – che è ancora aperto lo stato di agitazione presso la Prefettura di Asti, indetto lo scorso ottobre. Di conseguenza abbiamo concordato con i lavoratori presenti un “pacchetto” di iniziative di mobilitazione».

La privatizzazione

Innanzitutto è stata ribadita la ferma opposizione alla privatizzazione della casa di riposo, peraltro tema di una campagna social interrotta durante la pandemia che presto verrà ripresa. «A questo proposito – aggiunge Delfino a nome delle tre sigle – ieri pomeriggio abbiamo ricevuto da Giuseppe Camisola, commissario straordinario della struttura, la bozza della clausola sociale, che riguarda le modalità di passaggio del personale se la privatizzazione fosse attuata. Ad un primo sguardo diversi punti ci paiono migliorabili. Comunque abbiamo inviato il documento agli uffici legali dei sindacati che rappresentiamo per avere un parere tecnico».

Il concorso per Oss

Quindi i sindacalisti hanno ribadito la richiesta di sblocco della graduatoria per la stabilizzazione di 20 Oss (Operatori socio-sanitari) a tempo indeterminato. Relativa, quindi, ai vincitori del concorso svoltosi nel dicembre 2019 contro cui un gruppo di partecipanti aveva fatto ricorso al Tar. Selezione riguardo a cui nei giorni scorsi è stata notificata la sentenza, ancora appellabile al Consiglio di Stato, che definisce regolare la procedura.
«I vincitori – ha aggiunto Delfino – stanno valutando iniziative legali di carattere individuale per sbloccare la graduatoria. Secondo noi, infatti, la casa di riposo (che non ha sbloccato la graduatoria perché la sentenza non è ancora passata in giudicato, ndr) potrebbe assumerli con riserva di posti».

La manutenzione nella cucina

Quindi, per quanto riguarda la cucina della struttura, la necessità del ricondizionamento delle attrezzature essenziali, nonché di interventi di manutenzione nei locali di lavoro.
«Informeremo i cittadini e le Istituzioni – concludono i sindacalisti – sulle prossime iniziative a difesa del più importante polo socio-assistenziale della provincia di Asti».

Le parole del commissario Camisola

Interpellato sulla questione dell’affidamento della gestione a privati, il commissario Camisola ribadisce che si tratta «dell’unica via d’uscita dalla situazione economica grave, peraltro acuita dall’emergenza sanitaria, della struttura, che attualmente conta 209 posti letto occupati contro i 310 di un anno e mezzo fa».
«La struttura – prosegue – è in attesa dalla Regione Piemonte di essere trasformata da Ipab ad Azienda speciale in ottemperanza alla normativa in vigore. Ma questo non cambierà nulla a livello di gestione. Riteniamo, quindi, che l’unica soluzione fattibile, per salvare la struttura e i posti di lavoro, mantenendo parità di trattamento per gli addetti, sia procedere con la gara di cui è stata proponente la cooperativa Anteo di Biella. Considerando che entro febbraio verrà pubblicato il bando, penso che a fine giugno si conoscerà il nome del gestore della casa di riposo».

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