Roberto Cabiale, presidente Condifesa, aveva espresso perplessità a fronte della decisione della Cia di uscire dal Consorzio sui danni da grandine visto che, negli ultimi cinque anni, i suoi componenti in seno al direttivo avevano sempre approvato le decisioni della maggioranza Coldiretti
Roberto Cabiale, presidente Condifesa, aveva espresso perplessità a fronte della decisione della Cia di uscire dal Consorzio sui danni da grandine visto che, negli ultimi cinque anni, i suoi componenti in seno al direttivo avevano sempre approvato le decisioni della maggioranza Coldiretti.
«La nostra impressione è che Cia, decidendo di non presentarsi alle nuove consultazioni accampando motivazioni che ci risultano incomprensibili, non abbia fatto un corretto servizio agli agricoltori, ma piuttosto un disservizio. Dispiace, soprattutto per i rappresentanti Cia che sedevano con me nell’ultimo consiglio di amministrazione del Condifesa con i quali si è sempre collaborato, senza che sia mai emerso alcun malumore sulla gestione» aveva scritto Cabiale.
«Nessun mistero nella decisione della Cia – ribatte Alessandro Durando, presidente astigiano – la nostra associazione ha agito nell’esclusivo interesse dei propri associati che da tempo chiedevano di poter stipulare polizze assicurative a prezzi più bassi di quelli praticati tramite il Condifesa. Poichè non è obbligatorio essere associati ai consorzi per potersi assicurare e avere diritto ai relativi contributi statali, si è ritenuto che la soluzione proposta da Unipol Sai fosse quella più conveniente per gli agricoltori».
Durando afferma di non voler alimentare ulteriori polemiche, ma risponde anche alla critica più prettamente “politica” in ordine alle osservazioni fatte da Coldiretti sulla rappresentanza in consiglio Condifesa. «La Cia ha l’abitudine di lasciare la massima libertà di voto ai propri rappresentanti ritenendoli in grado di ragionare con la propria testa, piuttosto che su ordini di servizio».
«A tal proposito vorrei ricordare – incalza Mario Porta, direttore della Cia di Asti – come nella penultima elezione del consiglio di amministrazione di Condifesa, (avvenuta cinque anni fa n.d.r.), proprio Coldiretti abbia presentato ben due liste (una delle quali successivamente ritenuta illegittima da Asnacodi) al dichiarato scopo di occupare tutti i posti disponibili nello stesso cda distribuendo poi, nel giorno della votazione, volantini che contenevano le indicazioni di voto per i propri associati. Una pratica che ci è estranea e su cui non credo abbiamo bisogno di lezioni». Rimandando il giudizio ultimo sull’operato agli agricoltori, unici soggetti interessati.
d.p.