E Giuseppe Nosenzo, eletto a capo del comparto scuola che ora conta 3.500 iscritti. Conclusi i congressi, ora la fusione definitiva delle confederazioni provinciali Cisl di Asti e Alessandria. Una decisione presa a livello nazionale, commenta Sergio Didier. Alcune categorie si costituiranno a livello regionale, come Fit (trasporti) e Ugc (agricoltori)…
Tutto pronto per il congresso di fusione delle confederazioni provinciali Cisl di Asti e Alessandria, che si terrà a Novi Ligure giovedì 14 e venerdì 15 marzo. Sono infatti terminati nei giorni scorsi i congressi di fusione delle varie categorie che compongono il sindacato, ad eccezione di alcune che procederanno, tra fine marzo e inizio aprile, alla costituzione di una categoria a livello regionale: parliamo di Fit (trasporti), Ugc (agricoltori), Fai (alimentaristi) e Felsa (lavoratori atipici).
«Anche in questo caso, come per la fusione tra le sedi di Asti e Alessandria – commenta Sergio Didier, segretario generale provinciale Cisl Asti – la decisione è stata presa a livello nazionale. Si è infatti pensato che per queste categoria fosse più opportuno procedere a formare una rappresentanza a livello regionale. Per quanto riguarda le altre categorie, invece, tutto è andato come previsto, nellottica di collaborazione con i colleghi alessandrini in linea con la volontà del sindacato a livello nazionale, che ha deciso di operare fusioni come la nostra in tutta Italia per operare tagli a livello di dirigenza da reinvestire in maggiori servizi a favore dei cittadini.
Stilando un bilancio, emerge ovviamente che ai congressi la maggior parte dei segretari generali proviene da Alessandria, in quanto, essendo una provincia più grande e popolata della nostra, ha pesato di più nelle votazioni».
Unico segretario generale di categoria eletto nel nuovo scenario è stato infatti Giuseppe Nosenzo, da alcuni giorni a capo della Cisl scuola di Alessandria e Asti. Segretario generale provinciale della Sism (categoria scuola media superiore) dal 1992 al 2000, Nosenzo è stato poi eletto, per due mandati, a capo della Cisl scuola, che ha fuso le due precedenti categorie in cui erano distinti i lavoratori dellistruzione. Ora il congresso lo ha decretato nuovamente segretario con 39 voti a favore su 40.
Ma quali sono le difficoltà che dovrà affrontare la categoria, che ora conta 3.500 iscritti? «Sono numerose – spiega Nosenzo allindomani dellelezione – perché tanti sono i problemi che affliggono il mondo dellistruzione in Italia. Tra i principali ricordo innanzitutto il contratto di lavoro, scaduto nel 2009 e bloccato fino al 2014. Un problema che raggruppa diverse questioni: il fatto che negli anni è stato eroso il potere dacquisto dei lavoratori; che risconosce solo la lezione frontale in classe ma non tutto il lavoro cosiddetto ombra, svolto a casa e che riguarda, ad esempio, la preparazione delle lezioni, la correzione dei compiti e laggiornamento; e che è caratterizzato da una progressione di carriera anomala, in quanto basata solo sullanzianità di servizio e non sulla valutazione personale o sulla meritocrazia».
Altra questione che il sindacato si propone di affrontare è quella della precarietà, in quanto «esiste ancora troppo precariato nella scuola che poi si riflette sulla qualità dellinsegnamento, che si basa sulla continuità», e quello della sicurezza degli edifici scolastici.
«I nostri edifici scolastici hanno bisogno di continui interventi di manutenzione – sottolinea – ma lo Stato fa fatica a garantirli. Il sovraffollamento delle classi, i piani di ridimensionamento e la riduzione del personale peggiorano ulteriormente la condizione di sicurezza. Dobbiamo quindi chiedere al prossimo Governo un intervento urgente, straordinario, per la messa in sicurezza degli edifici, orientando su tale finalità le risorse recuperate dai tagli degli sprechi e utilizzando quelle che sono state accantonate per progetti irrealizzabili come il ponte sullo Stretto di Messina».
Elisa Ferrando