Dopo la rottura della trattativa con i sindacati l'azienda di Dusino San Michele ha proposto per questa mattina un nuovo incontro volto, secondo le parole del direttore Maureo Milella, a «lasciare tutti il meno insoddisfatti possibile». Silvano Uppo (Uilm): «Chiediamo due anni di cassa». Intanto alla RFT spa di Villanova si teme per gli esuberi
Sono scesi in sciopero ieri, lunedì, i 19 dipendenti della Climovent Italia, azienda che fabbrica prodotti per la distribuzione dellaria in edifici civili, industriali e commerciali, dal 2004 di proprietà del gruppo francese Aldes Aeraulique. Motivo della protesta, la rottura della trattativa avviata nelle scorse settimane, dopo che la direzione della società aveva annunciato la volontà di cessare lattività dello stabilimento astigiano.
Sul tema erano infatti cominciati gli incontri con i sindacati (Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm), intenzionati a far fronte alla situazione scegliendo gli strumenti che possano alleviare, almeno in parte, la difficile situazione dei lavoratori. Trattativa che, però, è saltata mercoledì scorso. «La proposta giunta dallazienda – spiega Silvano Uppo, segretario provinciale Uilm – è irricevibile, in quanto prevede un solo anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. Da parte nostra lobiettivo è chiedere al Ministero del Lavoro due anni di cassa per tutelare i lavoratori, dato che sappiamo tutti come, in questo periodo di crisi, trovare un altro posto di lavoro è veramente difficile».
Durante lo sciopero di ieri, i sindacati hanno quindi ricevuto una proposta di incontro con lazienda, in programma stamattina, martedì, alle 11. «Cè limpegno mio personale e dellazienda – anticipa Mauro Milella, direttore dello stabilimento – di trovare una soluzione che lasci tutti il meno insoddisfatti possibile».
Sempre nel Nord Astigiano, cè preoccupazione anche per quanto riguarda la RFT spa di Villanova, società del gruppo svedese SKF, tra i principali produttori di tenute di guarnizioni in gomma e metalli.
«Nei giorni scorsi, allUnione industriale di Torino – spiega Isidoro Gioiello, segretario provinciale Femca Cisl – lazienda ha annunciato la volontà di riorganizzare la produzione in tre suoi stabilimenti: uno in Bulgaria e due in Italia, a Gazzada-Schianno (Varese) e, appunto, a Villanova. Una decisione alla luce delle nuove sfide lanciate dal mercato su cui non abbiamo nulla da dire, ad eccezione del fatto che, a quanto pare, prevede circa 40 esuberi, per noi troppo numerosi».
«La questione è ancora alle fasi iniziali – sottolinea Fabrizio Parise, segretario provinciale Filctem Cgil, altro sindacato rappresentato in azienda, così come la Uilcem – e quindi è prematuro avanzare considerazioni. Aspettiamo di saperne di più in occasione dellincontro allUnione industriale di Asti, in programma venerdì 16 novembre».
Interpellata sullargomento, la RFT spa preferisce al momento non rilasciare dichiarazioni.
Elisa Ferrando