La fine dellestate, nel Nicese, significa annualmente la comparsa sulle strade provinciali dei trattori, carichi o meno di uva, a segnalare senza ombra di dubbio linizio della vendemmia.
La fine dellestate, nel Nicese, significa annualmente la comparsa sulle strade provinciali dei trattori, carichi o meno di uva, a segnalare senza ombra di dubbio linizio della vendemmia. Ordinaria amministrazione per chi si occupa dei vigneti quotidianamente, facendone magari loccupazione principale; qualche mugugno da parte degli automobilisti a volte costretti sulle strade più strette vedasi tra Nizza e Canelli a rallentare e fare parte di lunghe code di autovetture, in testa alla fila il trattore di turno. Per Nizza il dato significativo di questanno è però il vistoso ritardo nella vendemmia del Barbera. «Si stanno già raccogliendo le uve Moscato, Brachetto e Chardonnay, pressoché al termine chiarisce lassessore allagricoltura di Nizza Mauro Damerio. Siamo prossimi a iniziare con Dolcetto e Cortese, mentre per il Barbera dovremo attendere la fine del mese».
Il fattore climatico questanno è stato determinante, come sottolinea Lorenzo Giordano, presidente della Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio Serra, nonché del Consorzio di tutela dei vini dAsti e del Monferrato: «Questanno la maturazione del Barbera sta andando un po a rilento. Le condizioni climatiche dellannata hanno fatto sì che si ritornasse alle tempistiche di vendemmia di circa ventanni fa, quando ci si spingeva parecchio in là nel tempo, fino a primi giorni di ottobre. In tempi recenti, la raccolta era stata invece anticipata». Quanto alla qualità? «Tempo atmosferico permettendo, ci sono le condizioni per unottima annata. Dove è stato fatto diradamento e nelle posizioni favorevoli ci sarà anche unaltissima qualità. Insomma il nostro consiglio è di non aver fretta per il momento e attendere il tempo migliore per la vendemmia».
È dello stesso avviso anche il presidente dellAssociazione produttori del Nizza Gianluca Morino, titolare dellazienda Cascina Garitina, che aggiunge alle cause del ritardo anche i violenti fenomeni meteorologici: «Le 3 settimane di ritardo a livello di germogliamento inizialmente previste sono state mantenute, in più le grandinate e il maltempo hanno rallentato ulteriormente». Il dato comune sembra essere quello di una produzione più estesa rispetto al 2012, con conseguenti scelte di diradamento tra la metà e la fine di agosto; inoltre, causa pioggia, gli acini sarebbero mediamente più grandi. «Con unannata più numerosa quantitativamente, laugurio è di poter mantenere gli stessi prezzi dello scorso anno continua Damerio. Per valutare effettivamente il volume di produzione bisogna tenere conto anche di unaltra incognita, la flavescenza dorata, che anno dopo anno inghiotte in media il 10% dei vigneti».
Fulvio Gatti