E’ una delle ipotesi al vaglio dei sindacati dopo l’attivazione della FIS e la fine della stessa per il 3 dicembre
Non dormono sonni tranquilli i dipendenti di Comdata, l’azienda di call center di via Guerra, una delle realtà produttive più importanti della provincia. Dopo l’attivazione della FIS, una sorta di cassa integrazione per il settore del terziario, di 13 settimane avviata a inizio settembre, non sono giunte comunicazioni ufficiali circa il futuro dell’azienda e ora i 680 dipendenti hanno paura. Il prossimo 3 dicembre l’ammortizzatore sociale scadrà e per il momento non si conoscono le intenzioni dei vertici aziendali.
Una situazione di tensione confermata dai sindacati. «Purtroppo il clima è teso e c’è chi teme per il proprio posto di lavoro – spiega Gaspare Bongiovanni, Rsu della Slc Cgil – Da parte nostra possiamo dire che, giunti a più di metà percorso della FIS, non siamo soddisfatti. L’accordo è stato disatteso».
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Lucia Pignari