Ci saranno anche sindacalisti e lavoratori astigiani, stamattina (venerdì), ad una delle cinque manifestazioni previste in Italia nell’ambito dello sciopero dei lavoratori di tutto il comparto del terziario – dal commercio (al dettaglio, distribuzione moderna e organizzata, distribuzione cooperativa) alla distribuzione e servizi – e del comparto turistico (settore ricettivo alberghiero, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggio e aziende termali).
La ragione? La richiesta di rinnovo dei contratti nazionali di settore dopo un’attesa, in media, di tre anni.
La giornata di stop, indetta dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dopo l’interruzione dei negoziati, è finalizzata a sollecitare un avanzamento del confronto, denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano i lavoratori “con i salari al palo e il mancato aggiornamento della parte normativa dei contratti, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati”.
Le manifestazioni
La mobilitazione sarà supportata da tre manifestazioni interregionali (Roma, Milano e Napoli) e da due manifestazioni regionali a Cagliari e Palermo.
“Da Asti raggiungeremo Milano, dove alle 9.30 in piazza Castello partirà il corteo”, annuncia Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs Uil. “Lo sciopero è unitario e riguarda tutto il comparto del terziario e del turismo, in cui sono presenti numerosi contratti distinti caratterizzati da una parte normativa e salariale differente. Da qui la nostra richiesta di uniformare la condizioni dei contratti per chi svolge lo stesso tipo di mansione, anche se per aziende differenti. Inoltre chiediamo i rinnovi. Per quanto riguarda il commercio, dove insistono quattro contratti differenti, il confronto è fermo al palo, nonostante gli accordi parlavano di una ripresa della trattativa lo scorso gennaio, che poi si è arenata. In questo caso chiediamo una retribuzione adeguata all’impegno che prevede di lavorare sette giorni su sette con il riposo a scalare, dato che la revisione a livello politico delle aperture domenicali e festive, che abbiamo chiesto a più riprese, non ha avuto seguito.
Per quanto riguarda l’ambito turistico, poi, chiediamo l’avvio del confronto per il rinnovo del contratto, dato che qui la trattativa è proprio ferma”.
La replica
“Inegozi saranno aperti”, assicura Federdistribuzione, l’associazione della distribuzione moderna organizzata, impegnata a ridurre al massimo i disagi per i clienti in una delle giornate più calde dell’anno per lo shopping. Federdistribuzione rimarca che lo sciopero “non aiuta” in questa fase della trattativa e attende di poter riprendere al più presto “il confronto su tutti i temi oggetto di negoziazione”.
Nei giorni scorsi anche Confcommercio e Confesercenti avevano manifestato la loro disponibilità al confronto immediato “a tutto tondo”.