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Economia

Confagricoltura chiede garanzie
su Agrivillage: «Coinvolga produttori»

Confagricoltura Asti potrebbe sostenere il progetto dell'Agrivillage in Val Rilate solo se rappresenterà un'opportunità di rilancio per il territorio astigiano e se verranno coinvolte le

Confagricoltura Asti potrebbe sostenere il progetto dell'Agrivillage in Val Rilate solo se rappresenterà un'opportunità di rilancio per il territorio astigiano e se verranno coinvolte le aziende del territorio, a cominciare da quelle dell'agroimprenditoria, in prospettiva di una positiva ricaduta in termini occupazionali.
E' certo un'apertura importante quella dell'associazione agricola astigiana che interviene sul tema a pochi giorni dalla corposa interrogazione sull'Agrivillage a firma del Movimento 5 Stelle. I consiglieri comunali Giargia e Serpa hanno infatti chiesto al sindaco una serie di delucidazioni sulla delibera di Giunta 353, del 14 luglio scorso, nella quale si apre la strada alla valutazione dell'iniziativa proposta dalla società AIR Srl.

E' necessario ascoltare i produttori
«Siamo favorevoli a tutte le iniziative che possano portare ad un rilancio dell'Astigiano, – commenta Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti – ma a condizione che vengano coinvolti, con proprie risorse, i produttori agricoli e ogni progetto sia frutto della loro volontà. In questi investimenti, gli enti pubblici e le istituzioni devono ricoprire solo un ruolo da garante».
Insomma, una partita strategica per il possibile rilancio del comparto agroalimentare astigiano purché condotta da più soggetti e con gli enti pubblici spettatori/garanti, ma non attivi, come invece avvenuto nel caso dell'Enofila.

Forno: «Per ora né favorevoli, né contrari»
Anche il presidente di Confagricoltura Asti, Massimo Forno, attende i dovuti approfondimenti sul progetto: «Allo stato attuale non possiamo definirci favorevoli o contrari – commenta – Sono necessari ulteriori passaggi per delineare con chiarezza i contorni dell'iniziativa. Certamente ci aspettiamo un trattamento privilegiato per le aziende del territorio e positive ricadute in termini occupazionali. Nel frattempo sonderemo l'opinione dei nostri associati: se le precondizioni saranno rispettate, allora prenderemo una posizione chiara e condivisa sull'Agrivillage».

Numeri ambiziosi
Quest'ultimo, almeno sulla carta, ha numeri ambiziosi: 40.000 mq di superficie totale, di cui 16.000 destinata alla vendita e occupata da "piccole unità commerciali" che dovrebbero avere un'estensione tra 25 e 33 mq. Ancora da chiarire se e come verrà concesso l'accorpamento di più unità commerciali, previsto dalla delibera di Giunta, ma che non piace al Movimento 5 Stelle. I timori dei consiglieri pentastellati sono dati dall'eventualità che un solo nome, o grossa catena di vendita, acquisisca più spazi "piccoli" per farne uno grande. Si parla anche di alternanza di vendita di varie attività merceologiche sullo stesso sedime commerciale, possibilità che potrebbe portare a canoni di affitto vantaggiosi per chi dovesse occupare solo temporaneamente le piccole unità commerciali.

«Affrontiamo i problemi senza farli incancrenire»
Anche il sindaco Brignolo interviene su Agrivillage precisando per quale motivo l'amministrazione ha deciso di sbloccare la pratica in stand by da sette anni «Siccome i cittadini e le imprese meritano un sì o un no in tempi ragionevoli, la nostra amministrazione affronta per la prima volta in maniera seria il problema. Nessuno ha ancora capito bene cosa sia questo Agrivillage – precisa il sindaco – e noi abbiamo il dovere, da un lato, di non lasciar sfuggire un'opportunità (se effettivamente sono negozietti di agricoltori e produttori del territorio, capaci di richiamare milioni di clienti da tutto il mondo, come un "Outlet di Serravalle del cibo") e dall'altro di dire un chiaro "no", se invece è un supermercato mascherato.

L'unico modo per scoprirlo è la procedura che abbiamo adottato, la quale, da un lato impone ai proponenti di scoprire le carte (mostrando contratti e manifestazioni di intesse) e dall'altro prevede che sia un luogo trasparente, cui sono invitate le associazioni di categoria, di piccoli commercianti e agricoltori, a visionare i documenti. Riteniamo un vanto della nostra amministrazione quello di aver affrontato tutti i problemi spinosi che troppo spesso in passato venivano lasciati incancrenire per la volontà di non assumersi responsabilità: dall'emergenza rifiuti, risolta dicendo l'addio all'inceneritore, grazie all'aumento di capitale di Gaia, alla tangenziale sud ovest, al piano commerciale, al campo nomadi abusivo, di cui si è finalmente disposto lo sgombero».

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