Nonostante la crisi economica Confartigianato ha chiuso un 2014 dai numeri positivi. E' emerso in occasione del Consiglio generale dell'associazione di categoria, che si è riunito nella sede
Nonostante la crisi economica Confartigianato ha chiuso un 2014 dai numeri positivi. E' emerso in occasione del Consiglio generale dell'associazione di categoria, che si è riunito nella sede di piazza Cattedrale per la delibera del bilancio consuntivo 2014 e per analizzare attività e risultati raggiunti nel corso dell'anno passato.
Il presidente Biagio Riccio ha innanzitutto illustrato i dati economici e sindacali dell'associazione, che, nonostante il perdurare della crisi e delle difficoltà che affrontano quotidianamente le imprese, pongono Confartigianato Asti ancora al vertice del sistema delle piccole e medie imprese nei settori dell'artigianato e del commercio. A confermarlo il direttore Giansecondo Bossi. «Manteniamo la leadership a livello di rappresentanza – spiega Bossi – in quanto la nostra associazione raccoglie il 45,41% delle imprese astigiane che aderiscono ad una associazione di categoria all'interno del raggruppamento "Rete imprese Italia", relativo quindi ai settori dell'artigianato e del commercio. Settori in cui contiamo, tra i nostri associati, ben 1.800 imprese attive (2.285 le imprese nostre associate di tutti i settori). Ad esse dobbiamo poi aggiungere gli oltre 3mila pensionati iscritti ad Anap Confartigianato».
Due, secondo Bossi, le ragioni di questa fidelizzazione. «Da una parte penso dipenda dai servizi nuovi o potenziati che offriamo alle aziende iscritte. Basti pensare all'attività del patronato e del Caf, che l'anno scorso hanno chiuso rispettivamente con 2.600 pratiche compilate e 3mila modelli 730 compilati, tanto per fare un esempio.Quindi dal fatto che prendiamo posizione, anche "fuori dal coro", su tutte le questioni che afferiscono al territorio, anche se non strettamente legate al nostro ambito ma comunque inerenti la situazione economica dell'Astigiano. Posizioni che, a quanto pare, sono state apprezzate dagli associati».
Situazione economica locale che, ovviamente, è stata analizzata anche durante il Consiglio. «La crisi non è ancora terminata – conclude Bossi – e tante aziende, soprattutto del comparto edile, sono ancora in sofferenza. Vanno meglio le aziende del comparto metalmeccanico e alimentare, ma con volumi di affari decisamente lontani dai valori pre-crisi».
e.f.