Si è svolto nei giorni scorsi il terzo Congresso First Cisl Alessandria Asti.
La reggente Patrizia Robotti ha lasciato il testimone alla nuova segreteria guidata dal segretario generale Massimo Macario, con Fabio Ruiu segretario generale aggiunto.
“Al centro del dibattito – spiegano dal sindacato – anche le prospettive della “nostra” Banca di Asti, rimasta ormai l’unica ad avere ancora la sede sul nostro territorio. Sappiamo che il maggiore azionista, Fondazione CrAsti, sta valutando di dismettere la parte in eccesso del suo investimento per rispettare quanto prescritto dal protocollo ACRI/MEF aggiornato nel marzo del 2015.
La Banca di Asti è patrimonializzata e solida; è ben posizionata ed autonoma. A differenza di quanto fatto dalla quasi totalità del settore, il modello di business è stato improntato fino a oggi alla consulenza fatta da persone, e solo in parte alla digitalizzazione.
Altro aspetto di grande rilievo è la particolare attenzione al mondo delle piccole e medie imprese locali e alle famiglie. Nell’ottica di quanto detto sopra, per la Fondazione mantenere il controllo della banca del territorio dovrebbe rimanere un obiettivo primario. Ma in qualunque scenario, il nostro principale obiettivo rimane la difesa dell’occupazione e della dignità dei lavoratori”.
Le polemiche
“Rispetto alle polemiche di questi giorni, con accenti non sempre intonati – continuano – ci limitiamo a richiamare i soggetti coinvolti all’equilibrio. Occorre limitarne l’ingerenza impropria e inopportuna. Servono certamente garanzie sulla governance non disgiunte, a nostro avviso, da un atteggiamento di fiducia nei confronti della Fondazione”.
La First Cisl ribadisce che occorre preservare a tutti i costi lo sviluppo del sistema economico e sociale del territorio, pur senza negare la possibilità di valorizzare al meglio l’investimento di vecchi e nuovi azionisti. “Per tali ragioni – concludono – il nostro sindacato valuterà i fatti laicamente, senza cadere nel gioco della caccia alle streghe”.