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Camera di commercio: uscita la "fumata bianca", ma il presidente non c'è
Economia

Camera di commercio: uscita la "fumata bianca", ma il presidente non c'è

Nulla di fatto. Le prime due votazioni svoltesi lunedì non hanno portato all'elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio ora che l'uscente Mario Sacco ha terminato il mandato. E,

Nulla di fatto. Le prime due votazioni svoltesi lunedì non hanno portato all'elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio ora che l'uscente Mario Sacco ha terminato il mandato. E, anzi, hanno visto il "trionfo" delle schede bianche (21 su 22 consiglieri presenti), segno che i tempi per una scelta condivisa non erano ancora maturi.

Per capire come sono andate le cose è necessario però fare un passo indietro. Precisamente alla scorsa settimana, quando sul Bollettino ufficiale della Regione sono stati pubblicati i nomi dei 23 componenti del neo Consiglio della Camera di Commercio (vedi articolo correlato al presente), espressione delle forze economiche e produttive della provincia. In sostanza, le associazioni di categoria hanno comunicato alla Regione i nominativi dei loro rappresentanti, anche in virtù di apparentamenti, e poi l'Amministrazione ha nominato il Consiglio definendo i seggi in base alla rappresentatività di ciascuna associazione (stabilita in base agli iscritti). E a questo proposito bisogna ricordare che Confartigianato ha presentato una serie di ricorsi contro l'assegnazione dei seggi, contestando in particolare il numero di posti attribuiti ad Ascom Confcommercio, Unione industriale e Confagricoltura, in modo da «verificare il numero effettivo degli iscritti». In base alle voci di corridoio che ancora trapelavano poco prima della votazione i candidati papabili alla presidenza erano Erminio Goria (Unione industriale) e Giansecondo Bossi (Confartigianato).

Ma l'esito delle prime due votazioni, come sopra accennato, ha dimostrato che non c'era intesa su alcun candidato, anche perché era necessaria la maggioranza dei 2/3 dei votanti (pari a 16 voti). Proprio come emerso durante le dichiarazioni di voto. In primo luogo del presidente uscente Mario Sacco (Confcooperative) che, al termine di due mandati, ha ricordato la buona situazione patrimoniale dell'Ente, le sfide che si appresta a vivere (tra cui la riforma dell'Ente attualmente in Parlamento), annunciando poi che non si sarebbe ricandidato ma che «lavorerà in modo da eleggere il presidente che avrà la più larga intesa possibile».

A seguire Maurizio Rasero (Confcommercio) che, a nome dell'associazione che rappresenta la maggioranza relativa del Consiglio (conta 4 componenti), ha espresso le condizioni poste per l'elezione del presidente. «Noi non rivendichiamo alcun potere o poltrona», ha sottolineato. «Vogliamo soltanto due cose. Primo, che il presidente sia un imprenditore, dato che la Camera di Commercio rappresenta 24mila imprese. Secondo, che il candidato sia un nome fortemente condiviso. Oggi questa condizione non è ancora maturata per cui voteremo scheda bianca. Qualche giorno in più di confronto tra le associazioni di categoria potrà servire per arrivare a questo obiettivo».

Cosciente del fatto che non c'era intesa sui nominativi anche Giansecondo Bossi (Confartigianato), che ha annunciato scheda bianca dato che «non era maturata una scelta ampia e condivisa». Ad annunciare ufficialmente scheda bianca per mancanza di intese anche Massimo Forno (Confagricoltura), Armando Dagna (Uil), Giovanni Dei Giudici (Associazione consumatori) e Giuseppe Pulvino (CNA). La votazione, a scrutinio segreto, ha visto uscire dall'urna in entrambi i casi 21 schede bianche e 1 con preferenza a Giansecondo Bossi. Quest'ultimo, al termine della seduta, ha dichiarato ai cronisti che la sua candidatura rimane in piedi, ma che «è necessaria una maggiore intesa dato che l'Ente camerale si deve preparare a sfide importanti». Nessun commento invece da parte di Erminio Goria, né alla fine della seduta né durante il Consiglio, in occasione del quale non è intervenuto.

Ora, quindi, le associazioni di categoria si preparano ad una settimana di confronti in vista della prossima votazione, già fissata per lunedì 27 luglio alle 15.30 in Camera di Commercio, dove basteranno 12 voti, pari alla maggioranza assoluta, per eleggere il presidente.

Elisa Ferrando

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