Entro il 30 settembre, 300 lavoratori occupati nei punti vendita Mercatone Uno sulla base di contratti di Associazione in Partecipazione, potranno chiedere di essere assunti. Tra questi, rientrano
Entro il 30 settembre, 300 lavoratori occupati nei punti vendita Mercatone Uno sulla base di contratti di Associazione in Partecipazione, potranno chiedere di essere assunti. Tra questi, rientrano anche alcuni dei 30 lavoratori del punto vendita di Villafranca, l'unico grande magazzino astigiano della catena emiliana, specializzata nella vendita di mobili, elettrodomestici e prodotti per la casa. «Parliamo di venditori pagati a provvigione, una figura molto diffusa in Italia, soprattutto nel settore del franchising del mobile», spiega Nicola De Filippis, segretario Cgil-Filcams.
«Si tratta di un inquadramento professionale che può presentare, in alcuni casi, quando le vendite sono molto alte, qualche vantaggio economico, ma, allo stesso tempo, non fornisce al lavoratore le stesse garanzie del dipendente, escludendolo, in particolare, dalla possibilità di accedere alla cassa integrazione e a qualsiasi altro ammortizzatore sociale in caso di crisi aziendale o fallimento. Ora – prosegue De Filippis ? tutti i detentori di un contratto di Associazione Partecipata, saranno liberi di scegliere autonomamente se fare richiesta di assunzione come dipendenti del settore commerciale oppure se proseguire alle attuali condizioni».
Qualche giorno fa, ottenuta l'autorizzazione da parte del ministero dello Sviluppo Economico, i commissari straordinari del Gruppo, Coen, Sgaravato e Tassinari, hanno avviato la fase preliminare alla stabilizzazione di questa categoria di lavoratori, inviando agli interessati una lettera con la quale sono invitati a manifestare il loro interesse all'assunzione con contratto di lavoro a tutele crescenti, alle condizioni concordate con le organizzazioni sindacali lo scorso 17 giugno. «Si tratta di un'iniziativa di grande importanza ? si legge nel comunicato diffuso dai vertici Mercatone Uno – favorita dalle novità introdotte dal Governo con il Jobs act e rispondente alle finalità di tutela dei creditori e di salvaguardia dei livelli occupazionali perseguite dalla procedura di amministrazione straordinaria delle società del Gruppo Mercatone Uno».
Per quanto riguarda gli altri dipendenti Mercatone Uno, è notizia delle scorse settimane, l'avvio di un anno di cassa integrazione, con decorrenza dal 7 aprile 2015, per oltre 3 mila lavoratori. Nel frattempo, superate le maggiori difficoltà aziendali, che hanno portato al commissariamento del Gruppo lo scorso aprile, procedono le analisi e gli approfondimenti delle 53 manifestazioni di interesse all'acquisto e il piano di rilancio dei punti vendita. «A breve ? fanno sapere dalla sede di Imola – riapriranno al pubblico i primi quattro dei dieci store destinati a ripartire entro la fine dell'anno: Roma, Pombia (NO), Carrè (VI) e Tavernerio (CO). In questo modo, entro il 2016, porteremo a 60 i punti vendita attivi su 78 presenti sull'intero territorio nazionale».
Marzia Barosso