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Da licenziati a imprenditori pluripremiati: la storia di tre soci (e amici)

In dieci anni Mario Martone, Michela Sciorato e Fulvio Graziano hanno creato dal nulla la GGT che oggi impiega 21 operai e vende ai cinesi

Se ci fosse un premio al coraggio imprenditoriale, loro se lo meriterebbero. Parliamo di Mario Martone, Michela Sciorato e Fulvio Graziano, i tre soci fondatori della Green Gear Trasmissioni di Baldichieri che ha ricevuto pochi giorni fa il prestigioso premio a Milano di Eccellenza dell’Anno nella categoria ingegneria meccanica.
Sono saliti sul palco tutti e tre e insieme hanno ritirato il premio. Come insieme hanno subito il licenziamento dieci anni fa da una grande industria e insieme hanno deciso di fondare una loro società in anni in cui la crisi generalizzata si era già ampiamente manifestata.
Amici, oltre che colleghi e soci, hanno messo insieme i risparmi di una vita e hanno reagito alla disoccupazione mettendo in gioco le competenze acquisite in tanti anni di lavoro dipendente.
«La nostra prima sede era una stanzetta che conteneva a malapena le nostre tre scrivanie – racconta l’ingegner Martone – abbiamo dipinto noi le pareti e il primo investimento è stato in tre computer che ci consentissero di farci conoscere».
I loro interlocutori sono stati da subito i grandi stabilimenti siderurgici del mondo perchè la loro nicchia di mercato riguarda (oggi) la progettazione, prealizzazione e commercializzazione di organi di trasmissione per grandi macchinari: giunti e allunghe a denti e alberi cardanici. Parti fondamentali nei processi di laminazione dell’acciaio.
Un salto nel vuoto, quello fatto dai tre soci, che il primo anno hanno fatto tutto da soli: dai contatti dei clienti agli acquisti dai fornitori passando per il lavoro nella prima piccola officina accanto all’ufficio. I soci passavano dall’abito in giacca e cravatta per l’incontro con i clienti alla tuta da operaio l’ora seguente per preparare i pezzi da consegnare.
«E’ stato un anno duro, chiuso con un bilancio in rosso ma una grande nuova specializzazione: quella degli acquisti dei macchinari che ci servivano all’asta, per risparmiare il più possibile» ricorda ancora l’ingegner Martone.
Ma dalla loro avevano la voglia di riscatto dal licenziamento, una fame di futuro e professionalità di altissima eccellenza che li hanno portati, a distanza di “soli” dieci anni, ad abbandonare quella minuscola stanzetta con adiacente officina a favore del grande stabilimento di Baldichieri dove oggi danno lavoro a 21 dipendenti che preparano prodotti esportati in tutto il mondo. Una forza lavoro che non è stata scalfita dal difficile periodo Covid.
«Dopo quel primo anno difficilissimo non abbiamo più chiuso un bilancio in rosso».
Con soddisfazioni commerciali che ne fanno un’eccellenza italiana.
Come, tanto per fare un esempio, la fornitura di due allunghe a pattini da 75 tonnellate destinate a una delle più grandi acciaierie cinesi. Con progettazione, materiale e lavorazione totalmente Made in Italy.
Perchè questo è un altro punto d’onore dei tre soci GGT: hanno solo fornitori italiani, sia per quanto riguarda il materiale, sia per quanto riguarda le lavorazioni esterne allo stabilimento di Baldichieri.
Il riscatto dei tre “disoccupati” è passato attraverso una serie di certificazioni, sempre più severe e selettive che sono andate di pari passo con l’assegnazione di riconoscimenti prestigiosi. Fra gli altri l’inserimento a metà classifica fra le migliori mille aziende europee per tasso di crescita.
Con veri colpi di genio, come il brevetto di una allunga a denti con lubrificazione automatica a grasso ideata da Fulvio Graziano che consente intervalli di manutenzione molto lunghi rendendo tutto il processo di produzione meno inquinante e più sostenibile.
Il tutto “tagliato su misura” di ogni cliente presso il quale i progettisti GGT si recano per analizzare di persona i processi di lavorazione.

I dipendenti della GGT di Baldichieri

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