E’ pari a 342 euro la spesa media pro capite annua degli Astigiani in elettronica di consumo. Astigiani che, ultimamente, si sono indirizzati principalmente verso smartphone, grandi schermi connessi a internet, device elettronici legati al benessere fisico, urban mobility e dispositivi di smart home
E’ pari a 342 euro la spesa media pro capite annua degli Astigiani in elettronica di consumo. Astigiani che, ultimamente, si sono indirizzati principalmente verso smartphone, grandi schermi connessi a internet, device elettronici legati al benessere fisico, urban mobility e dispositivi di smart home.
Emerge dall’analisi dell’Osservatorio Media World, insegna della catena Mediamarket spa (realtà italiana di Mediamarkt Saturn Holding GmbH, prima catena di elettronica di consumo in Europa, che conta oltre mille megastore) presente anche ad Asti all’interno del centro commerciale “Nuovo Borgo” di corso Casale.
E proprio nel megastore astigiano hanno fatto visita, martedì mattina, alcuni membri del management Mediamarket. A bordo di un pulmino Volkswagen del 1972, rimesso a nuovo e brandizzato Media World, alcuni vertici della catena stannoinfatti percorrendo l’Italia da Nord a Sud per visitare ogni singolo megastore, in occasione del 25° anniversario di presenza in Italia, incontrando i dipendenti e rendendoli partecipi delle novità che riguarderanno l’azienda.
Come spiega Joachim Roesges, ceo (ovvero amministratore delegato) di Mediamarket, cui abbiamo rivolto alcune domande.
Quali gli obiettivi di questo viaggio per l’Italia?
«Gli obiettivi sono essenzialmente due. Il primo è celebrativo, in quanto l’azienda compie fra pochi giorni 25 anni di presenza in Italia, dove è radicata con 112 punti vendita e 2,3 miliardi di euro di ricavi. Il secondo è informativo, in quanto vogliamo spiegare a tutti i dipendenti come cambieremo il modo di vendere, vista la trasformazione delle tecniche di vendita in questo settore negli ultimi due/tre anni».
Cosa intende di preciso?
«Venticinque anni fa, quando Mediamarket è sbarcata in Italia, chi aveva bisogno di un articolo di elettronica andava dal commerciante e comprava. Oggi, invece, il cliente arriva molto informato, prima di andare al negozio ha letto recensioni sul web relative al prodotto e ha potuto fare una valutazione delle offerte applicate dalle diverse catene. Insomma, abbiamo assistito ad un cambiamento epocale e strategico del modo di vendere che ci ha portati a sviluppare una strategia omnicanale e un sistema integrato di vendita».
Ovvero?
«Non ci sarà più una distinzione marcata tra acquisto on line o nel punto vendita (che comunque continuerà ad essere caratterizzato dalla presenza e dalla competenza del personale): i canali di vendita saranno integrati. Cosa significa? Entro la fine dell’anno, anche nel punto vendita astigiano (2.500 mq di vendita per un totale di articoli tra i 7mila e i 10mila), tutti i commessi saranno dotati di uno smartphone in modo da avere a disposizione un catalogo “infinito” di prodotti, in quanto non farà solo riferimento al magazzino locale ma a quello complessivo dei punti vendita. Così, se l’articolo richiesto non sarà presente, il commesso potrà ordinarlo per conto del cliente, che potrà scegliere se andarlo a ritirare nel punto vendita o riceverlo a casa. E ancora, i cartellini dei prezzi diventeranno da cartacei ad elettronici, in modo da essere sempre aggiornati in tempo reale. Il mercato, al giorno d’oggi, richiede trasparenza, e noi la vogliamo garantire».
Abbiamo parlato del punto vendita astigiano. Come sta andando?
«Sicuramante parliamo di un punto vendita importante, recente, con ottima posizione di vendita, peraltro unico megastore che abbiamo in provincia. E dove registriamo un passaggio medio di 1 milione di persone all’anno».
Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore?
«In base all’Osservatorio Media World la spesa media annua pro capite degli Astigiani in elettronica di consumo è pari a 342 euro (contro i 310 euro della media italiana e i 352 di quella piemontese). Dati che, se analizzati e confrontati con quelli europei, riflettono una grande potenzialità (in Germania la spesa è anche tre volte superiore) ma anche una propensione all’innovazione (solo gli Italiani hanno più di uno smartphone in tasca).
Per quanto riguarda, poi, le aree merceologiche, si nota come i prodotti che vanno per la maggiore tra gli Astigiani, ultimamente, sono: smartphone; grandi schermi sopra i 50 pollici e connessi ad internet, in quanto il televisore è ormai un contenitore di contenuti. E ancora, tutto ciò che ha a che fare con la portatilità, ovvero che consente di essere connessi (smartwatch) o che riguarda il benessere fisico (contapassi); tutto ciò che ha a che fare con l’urban mobility, anche secondo un concetto traslato (monopattini elettrici, overboard, droni, videocamere da mobilità). Infine, i dispositivi tecnologici che permettono di avere un controllo della propria abitazione attraverso lo smartphone, dall’impianto di riscaldamento alla creazione di una mini rete di sorveglianza».
Asti sta vivendo da anni una significativa crisi economica. Il settore dell’elettronica ne ha risentito?
«No, perché è un mercato stabile, non soggetto ad un andamento schizofrenico. Più che altro è legato alla stagionalità o all’uscita di nuovi articoli».
Nei mesi scorsi in Italia si era parlato di un piano di esuberi per Mediamarket. Quale è la situazione?
«E’ stato firmato un accordo sindacale che l’azienda sta rispettando alla lettera. La situazione è molto tranquilla. Tanto più che, entro la fine dell’anno, apriremo sei nuovi store in Italia».
Elisa Ferrando