Promozione del territorio, digitalizzazione, turismo. Sono i tre assi principali su cui si è concentrato il primo anno di attività della Camera di Commercio di Alessandria – Asti, frutto dell’accorpamento degli Enti camerali delle due province avvenuto nell’ottobre 2020. Data che aveva sancito la chiusura della lunga procedura prevista dalla legge di riforma delle Camere di Commercio del 2016.
Per conoscere il bilancio del primo anno di attività abbiamo ragiunto il presidente, Gian Paolo Coscia.
Di cosa vi siete occupati?
Abbiamo lavorato su progettualità condivise tra i due territori, avviando tutti i progetti inseriti nel piano quinquennale predisposto quando ci siamo insediati.
Ce ne parli…
Innanzitutto abbiamo predisposto il progetto della Strada del Vino del Monferrato, che toccherebbe località alessandrine e astigiane. Ora speriamo sia approvato, in modo che possa affiancarsi alle due Strade esistenti, ovvero Astesana e Colli tortonesi. Quindi, sempre rimanendo in ambito enologico, abbiamo dato vita, con notevoli sforzi considerato il periodo, alla Douja d’Or (faremo lo stesso con la Fiera di San Baudolino ad Alessandria). Augurandoci, il prossimo anno, di poter tornare ad organizzare anche il concorso enologico, che abbiamo dovuto interrompere per due anni perché non autorizzato dal Ministero a causa della pandemia in corso. Così come speriamo di poter tornare ad organizzare il festival delle Sagre.
Per quanto riguarda, invece, gli altri ambiti di intervento, abbiamo ragionato sul nostro ruolo relativamente al PNRR. Nello specifico ci siamo proposti – a livello di Unioncamere Piemonte, con il coinvolgimento degli Enti camerali territoriali – come cabina di regia per ricevere i progetti legati al Piano e sintetizzarli.
E ancora, stiamo supportando la nascita dei distretti urbani del commercio, aiutando numerosi Comuni in questa prima fase costitutiva.
Quindi ci attiveremo affinché sia portato a termine il decreto Genova, che istituisce la Zona logistica semplificata (Zls), estesa ora anche ai Comuni del basso e medio Piemonte. In questo modo ci saranno, infatti, le condizioni ideali per alimentare in modo efficiente e organizzato le aree di retroporto naturale nelle due province.
Le esigenze delle aziende
E a livello di servizi alle imprese?
Stiamo svolgendo numerosi corsi di formazione rivolti alle aziende, in autonomia o in collaborazione con gli ITS (percorsi post diploma che forniscono una preparazione tecnica altamente qualificata, ndr) che intendiamo sostenere perché in grado di rispondere alle esigenze occupazionali delle imprese. Tra gli altri progetti, continuiamo la collaborazione con il Ceip Piemonte per l’accompagnamento delle imprese sui mercati esteri, ci siamo occupati di regolazione del mercato e marchiatura facoltativa “Italia Turrita” (che riguarda il settore orafo). E ancora, abbiamo firmato il protocollo d’intesa “Clara Condicio” per contrastare l’abusivismo, soprattutto nel settore immobiliare. E firmato la convenzione con le Forze dell’Ordine per contrastare l’infiltrazione della malavita organizzata nella nostra economia, monitorando, tramite la nostra società Infocamere, acquisizioni sospette di società.
Infine abbiamo approvato bandi per aiutare le imprese nell’ambito della digitalizzazione, investendo notevoli risorse.
Cosa vi aspetta quest’anno?
Porteremo avanti anno per anno questi progetti, sempre confrontandoci con le associazioni di categoria come abbiamo fatto finora.
Come hanno resistito le imprese astigiane e alessandrine alla pandemia, considerando che l’ossatura delle aziende è di dimesioni medio-piccole?
Le imprese dei nostri territori, così come la maggior parte di quelle italiane, sono piccole, ma serie e solide. Di conseguenza, anche grazie agli aiuti dello Stato, hanno saputo resistere alla crisi dovuta alla pandemia. I nostri dati sulla mortalità delle imprese mostrano che non si è verificata la crisi che tutti ci attendevamo. Certo, le imprese non sono aumentate, ma il fatto che non siano diminuite è già un risultato. Ora il trend è positivo e alcuni dati evidenziano una situazione non solo migliore dello stesso periodo 2020 (fatto prevedibile), ma anche dell’ultimo trimestre 2019.
Di cosa hanno bisogno, in questo periodo di ripartenza, le imprese?
Necessitano di sburocratizzazione delle pratiche, accesso al credito facilitato e fiducia da parte delle Istituzioni. Un segnale concreto, in questo senso, sarebbe quello di posticipare la scadenza di rientro per le imprese che, nel periodo dei lockdown, hanno beneficiato di finanziamenti da parte dello Stato.
Oltre 65mila imprese con tasso di crescita positivo
Le imprese iscritte al Registro della Camera di Commercio di Alessandria-Asti sono 65.102 (dato aggiornato allo scorso 30 giugno).
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita positivo (+0,16%), anche se lievemente inferiore rispetto alla media regionale (+0,71) e alla media italiana (+0,82%). Cresce il numero delle imprese operanti nei servizi (+257), nell’edilizia (+174) e nel turismo (+38); perdono invece unità l’agricoltura (-212), il comparto manifatturiero (-98), il commercio (-88) e i trasporti (-36).
Il tessuto imprenditoriale assorbe oltre 171mila lavoratori.
La struttura aziendale è molto parcellizzata, con il 70,6% delle aziende che ha al massimo un addetto, il 29% che si colloca nella fascia da 2 a 49 addetti e soltanto lo 0,5% che ha da 50 addetti a salire.
Le esportazioni
Dagli ultimi dati lstat relativi al primo semestre 2021, il valore delle esportazioni con riferimento al territorio aggregato di Alessandria e di Asti ha sfiorato i 4.625 milioni di euro, a fronte di importazioni per 2.514 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 2.111 milioni di euro, registrando un incremento di 467 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2020.
Nel primo semestre di quest’anno, nonostante i problemi collegati alla pandemia, il commercio con l’estero ha evidenziato un trend in forte crescita. Guardando ai dati delle singole province, l’export astigiano è cresciuto del 44%, mentre quello alessandrino si è attestato a +26,6%. I risultati conseguiti da Asti e Alessandria, per quanto siano ancora leggermente inferiori ai volumi delle transazioni del periodo pre-Covid, sono superiori alla media regionale e nazionale (+24%).
Per quanto riguarda l’ambito occupazionale, in base ai dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, le assunzioni registrate nelle province di Alessandria e di Asti nei primi nove mesi di quest’anno sono complessivamente 68.743, a fronte di 49.315 cessazioni. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, le assunzioni registrano una crescita del 10,2% e le cessazioni risultano in calo (-6,4%), con un conseguente saldo positivo per 19.428 unità, pari al doppio di quello registrato nei primi 9 mesi 2020. Se le assunzioni non hanno ancora raggiunto i livelli pre-Covid (-10,7% rispetto all’analogo periodo 2019), le cessazioni registrano una riduzione del 21,6%.
Il consiglio e la giunta della Camera di Commercio
Il consiglio camerale è composto da 33 membri: Mauro Bianco, Marco Reggio, Gian Paolo Coscia, Carlo Ricagni, Pia Bosca, Erminio Goria, Bruno Lulani, Debora Paglieri, Paolo Valvassore, Carlotta Cane, Adelio Ferrari, Giorgio Lottero, Mauro Ordazzo, Samantha Panza, Piero Amarante, Mauro Gandolfo, Sergio Guglielmero, Alice Pedrazzi, Manuela Ulandi, Maurizio Caredio, Mauro Pigazzi, Pier Franco Marrandino, Maurizio Serpentino, Fabio Bosticco, Lia Merlone, Secondo Penna, Franco Repetto, Aldo Milanesio, Marco Ciani, Bruno Pasero, Giorgio Guasco, Domenico Manesso e Angelo Dabbene.
La giunta è invece composta da Gian Paolo Coscia (presidente), Adelio Ferrari, Erminio Goria, Giorgio Guasco, Alice Pedrazzi, Franco Repetto, Carlo Ricagni, Maurizio Serpentino.