Francesco Di Martino è stato confermato alla guida della Uiltucs Asti, categoria sindacale che conta circa 1.300 iscritti, tutti lavoratori impegnati nei settori del turismo, del commercio e dei servizi.
L’elezione
L’elezione è avvenuta venerdì scorso nell’abito del terzo congresso territoriale del sindacato, intitolato “Rappresentare per contrattare” e svoltosi in Sala Pastrone.
In totale 72 i delegati presenti che hanno proceduto al rinnovo del consiglio direttivo territoriale, costituito da 43 componenti. Rieletto all’unanimità il segretario generale Francesco Di Martino, che ha proposto al consiglio la nuova segreteria con Ferdinando Ferrigno e Silvia Massasso, entrambi votati all’unanimità.
La relazione di Di Martino
Molto articolata la relazione presentata da Di Martino dopo l’elezione, che ha toccato aspetti a livello nazionale (pandemia, guerra), locale (i problemi e le prospettive di sviluppo della città, con riferimento alle prossime elezioni amministrative) e, soprattutto, le principali rivendicazioni dei lavoratori.
Tra queste la necessità di difendere «il ruolo essenziale dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro e della contrattazione integrativa aziendale contro la pratica ormai diffusa, da parte delle aziende, di portare il contratto a scadenza e poi procastinarne il più possibile il rinnovo. Basti pensare al contratto del comparto pulizie e multiservizi, scaduto a maggio 2015 e rinnovato nel luglio 2021, o alla vigilanza privata, nell’ambito della quale gli istituti si appellano all’alibi della crisi di settore e della divisione a livello di rappresentanza datoriale. In questo caso, peraltro, da sempre la nostra segreteria regionale propone l’introduzione di un albo professionale della Guardia particolare giurata, inserendola in una graduatoria in capo ad ogni Prefettura, in modo da salvaguardare occupazione, titoli, porto d’armi e formazione».
Di Martino ha anche ribadito la necessità di riprendere l’azione sindacale per una forte contrattazione collettiva in riferimento all’organizzazione del lavoro e agli stipendi dei lavoratori della grande distribuzione. «Stipendi che compensino il maggior disagio del lavoro domenicale – ha continuato – come avviene con altri contratti di categoria, dal metalmeccanico a quello dell’industria della carta. E questo perché nel corso degli anni le imprese hanno proceduto unilateralmente a formule contrattuali che comportano la prestazione domenicale in regime ordinario».
Il riferimento alla Conbipel
E’ seguito poi un riferimento alla Conbipel di Cocconato, attualmente in amministrazione straordinaria, per l’acquisto della quale sono state avanzate nei mesi scorsi tre offerte vincolanti di acquisto.
«Siamo giunti – ha annunciato Di Martino – all’approvazione dei parametri della migliore offerta da parte del Ministero dello sviluppo economico e del Comitato di sorveglianza, che prevedeva, come avevamo richiesto noi sindacati, il mantenimento dell’intero perimetro aziendale. Nei prossimi giorni avremo l’ufficializzazione da parte del Ministero di quale sarà il futuro proprietario che dovrà poi comunicarlo a noi organizzazioni sindacali almeno 25 giorni prima del passaggio di proprietà».
Le parole di Fornaro (LeU)
Al termine della relazione è stata lasciata la parola a numerosi interventi da parte di sindacalisti, candidati sindaco e rappresentanti di associazioni datoriali.
A prendere la parola anche l’on. Federico Fornaro, capogruppo LeU alla Camera dei Deputati. Tra gli spunti di riflessione, «la necessità di un dialogo anche critico tra Governo e sindacati alla luce del fatto che nel 2021 la ripresa del Pil al 6% non ha prodotto un aumento di contratti a tempo indeterminato. Come LeU riteniamo che il lavoro sia un elemento fondamentale della società e riconosciamo l’importanza costituzionalmente garantita dei corpi intermedi».