Si è conclusa martedì notte la lunga trattativa tra azienda e sindacati alla Dierre con la firma di un accordo che prevede altri sei mesi di contratti di solidarietà per i dipendenti Dierre SpA e
Si è conclusa martedì notte la lunga trattativa tra azienda e sindacati alla Dierre con la firma di un accordo che prevede altri sei mesi di contratti di solidarietà per i dipendenti Dierre SpA e Dierre ATRA SpA alla scadenza di quelli attualmente in uso al 31 ottobre. «Lazienda ha fatto marcia indietro sul ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ci siamo accordati per un contratto di solidarietà, non di un anno, ma di sei mesi, come da noi richiesto», fa sapere Claudio Chierchiello, Fiom-Cgil. «Lazienda ha inoltre dichiarato che non procederà a licenziamenti unilaterali, mentre prosegue Chierchiello – il passaggio dallattuale 40% di riduzione massima dellorario di lavoro contrattuale al 35% su base bimestrale, avrà come diretta conseguenza un minore impatto sul livello retributivo degli operai. Resta invece invariata la percentuale di riduzione dellorario di lavoro (40%) per gli impiegati».
Dopo un primo incontro dai toni distesi a inizio mese, la situazione si era accesa sfociando in una settimana di sciopero dei lavoratori di Dierre Spa, preoccupati per lannunciata ipotesi di attivazione di una cassa integrazione straordinaria unilaterale in mancanza di un accordo. Un nuovo incontro venerdì scorso in municipio è servito a smorzare i toni e a individuare alcuni punti fermi, tra cui la volontà dellazienda di non ricorrere a nessun licenziamento. Punto saliente della discussione la scelta dellammortizzatore sociale più idoneo per affrontare le difficoltà di ripresa del mercato interno, specialmente quello legato al settore edile cui la Dierre, specializzata nella produzione di porte blindate e chiusure di sicurezza, fa riferimento.
Tra la volontà aziendale di proseguire con un ulteriore anno di contratti di solidarietà e la richiesta dei sindacati di optare per otto settimane di cassa integrazione ordinaria, con la possibilità di ricorrere a una rotazione globale o a chiusure collettive, per limitare il più possibile limpatto sulle retribuzioni, oltre al riconoscimento dei ratei, si è ottenuto uno sconto di sei mesi di contratto di solidarietà e un abbassamento della riduzione percentuale massima sulle ore lavorate. «Labbassamento della percentuale di riduzione massima dellorario di lavoro non è un risultato così rilevante: i sei giorni di lavoro che si guadagnano vanno a coprire quelli persi con lo sciopero della scorsa settimana – Silvano Uppo, Uilm-Uil il vero risultato è il mantenimento delloccupazione sui due stabilimenti, raggiungibile forse anche senza arrivare allo scontro».
La scelta di ricorrere ai contratti di solidarietà, per consentire allazienda di superare le difficoltà derivanti dalla pesante situazione del mondo del lavoro, è stata ritenuta la più idonea anche dalla Regione Piemonte, così come dichiarato allassessore Pentenero in risposta a uninterrogazione in merito alla crisi Dierre da parte della consigliera astigiana Angela Motta.
Marzia Barosso