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Economia

Sit-in alla piscina comunale
A rischio 18 dipendenti

Delusione e amarezza per i delegati sindacali impegnati nella vertenza della Piscina Comunale di Asti, i quali lunedì sera al termine del tavolo a Palazzo Civico hanno commentato con i lavoratori che

Delusione e amarezza per i delegati sindacali impegnati nella vertenza della Piscina Comunale di Asti, i quali lunedì sera al termine del tavolo a Palazzo Civico hanno commentato con i lavoratori che li attendevano sotto il Comune in sit-in di protesta: «E' andata male».

Due i punti all'ordine del giorno che Giancarlo Trento (FP CGIL) e Alessandro Delfino (FISASCAT CISL) hanno discusso con l'assessore al Bilancio Alberto Bianchino: i crediti che i 18 dipendenti e una quindicina di collaboratori della piscina vantano nei confronti dell'ex gestore degli impianti, la Sport Evolution e la Coop Evolution, relativi agli stipendi del 2013-2014 per una media di sei mensilità e l'indebolimento delle clausole sociali all'interno del nuovo bando per l'affidamento della gestione degli impianti per il 2015, che in poca sostanza non garantirebbero l'assunzione preferenziale dei dipendenti già inseriti. Per quanto riguarda gli stipendi in arretrato, di un valore complessivo pari a 100 mila euro, il 50% era già stato saldato grazie ad una cessione di credito da parte del Comune. Le incertezze gravavano però sulla parte mancante.

La proposta della Sport Evolution, che sarà ora valutata da dipendenti e sindacati, è quella di saldare metà del rimanente entro la fine dell'anno, il resto nel 2015. Una notizia che lascia con l'amaro in bocca coloro che speravano di ottenere il dovuto in tempi brevi. A preoccupare i sindacati è però il bando per l'affidamento del servizio, i cui termini non obbligherebbero più la nuova gestione a integrare nel proprio organico i dipendenti della piscina, che al momento sono in cassa integrazione. «Così come è stato formulato, il bando rischia di lasciare a casa molti di questi dipendenti alcuni dei quali difficilmente ricollocabili. Nel testo si legge, infatti, che il vincitore dell'appalto potrà ricorrere alle assunzioni preferenziali limitatamente alle attività gestite direttamente e con esclusione delle mansioni di responsabilità» spiega Giancarlo Trento (FP CGIL).

In buona sostanza, per il sindacato la clausola si presta a un'ampia interpretazione e in caso di subappalto dei servizi si potrebbe fare ricorso a personale esterno per un abbattimento dei costi. «E' gravissimo che il Comune di Asti abbia formulato un bando pubblico in cui si svuota una clausola sociale delle sue tutele. La stessa clausola che negli ultimi anni ha consentito di salvaguardare i dipendenti nonostante l'alternanza delle varie gestioni» commentano i sindacati, decisi a consultare un legale per verificare la possibilità di aprire un contenzioso con il Comune. All'apertura delle buste, lunedì mattina, l'azienda vincitrice del bando è risultata essere il CSR (Centro Sportivo Roero) a cui le parti sociali chiedono un incontro urgente. Scontento poi per l'assenza al tavolo del sindaco Fabrizio Brignolo, a cui era stato chiesto l'incontro.

Lucia Pignari

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