Questa mattina i dipendenti della piscina comunale di via Gerbi, sostenuti dalle rappresentanze sindacali Cisl e Cgil, si sono radunati in presidio sotto la balconata del Municipio in piazza San
Questa mattina i dipendenti della piscina comunale di via Gerbi, sostenuti dalle rappresentanze sindacali Cisl e Cgil, si sono radunati in presidio sotto la balconata del Municipio in piazza San Secondo per protestare per la loro riassunzione. 16 lavoratori addetti alla cassa, allassistenza bagnanti e alle pulizie non avranno più un posto di lavoro con la riapertura della piscina prevista per sabato perché le clausole della concessione di gestione dellimpianto fissate dal Comune non prevedono la riassunzione di questo tipo di dipendenti.
«Il problema assume una valenza sociale molto forte e potrebbe costituire un pericoloso precedente per i futuri appalti in tutti gli ambiti afferma Stefano Calella, Cisl – Siamo indignati: questi lavoratori in passato, nonostante le difficoltà e senza percepire stipendi, hanno comunque garantito il mantenimento del servizio. Ora, non gli restano che pochi mesi di disoccupazione perché per loro non è prevista nessuna ricollocazione».
A essere incriminato, in particolare, è lart 8 della concessione della gestione della piscina nel quale da una prima lettura da parte dei sindacati, poi confermata dallamministrazione comunale, risulta chiaro che sono esclusi da uneventuale riassunzione il personale delle pulizie, gli addetti al salvataggio e i cassieri. «A questo punto chi rimane? protesta Giancarlo Trento, Cgil – Si dispone una clausola di salvaguardia dei lavoratori e subito dopo la si svuota di ogni contenuto». Cisl e Cgil non ci stanno e si dichiarano pronti a valutare eventuali iniziative legali da intraprendere al fine di chiarire anche la legittimità della norma.
Marzia Barosso