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Douja d'Or 2022 piazza San Secondo tre
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Douja d’Or, calato il sipario sulla 56esima edizione

Terminata la festa del vino che ha animato per dieci giorni il centro storico: 11 mila le degustazioni in piazza San Secondo, 2mila le bottiglie vendute

Tempo di bilanci per la 56esima edizione della Douja d’Or, terminata domenica scorsa.
La manifestazione dedicata al vino astigiano e piemontese, inaugurata venerdì 9 settembre, è tornata quest’anno al format originario, anche se privo del concorso enologico. Si è infatti svolta lungo dieci giorni consecutivi nelle piazze e nei palazzi del centro storico.

I “numeri”

Tutto esaurito per le dieci masterclass tenutesi a Palazzo Borello, organizzate dal consorzio Piemonte Land of Wine con il supporto di AIS Piemonte. Consorzio che, nel suo stand di piazza San Secondo, ha registrato 11mila degustazioni di vini e box food, mentre nella vicina enoteca della Douja, ospitata all’interno del Municipio, sono state vendute quasi 2mila bottiglie. All’interno di Palazzo Gastaldi, sede del Consorzio per la tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg, sono state servite 1.800 degustazioni. Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha invece ospitato, nella suggestiva cornice di Palazzo Alfieri, 3.500 persone, con 7mila degustazioni e mille coperti al Bistrot gestito per l’occasione dalla Scuola alberghiera Colline astigiane.
Tra gli altri “numeri” raccolti, quelli relativi alla rassegna dei Vermouth e vini aromatizzati a Palazzo Ottolenghi, organizzata dall’Unione industriale: oltre 4.500 i cocktail serviti e più di 1.700 bicchieri di Vermouth in purezza serviti.

I commenti

A parlare di «edizione straordinaria» Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio Alessandria – Asti. «Grazie anche alle condizioni meteo molto favorevoli – afferma – siamo riusciti a ripartire dopo due anni in cui la Douja d’Or è stata fortemente condizionata dalla pandemia. Insieme a tutti i partner abbiamo realizzato un grande lavoro di squadra che ha portato alla promozione del territorio e del suo vino. Con la nascita del nuovo Ente manifestazioni, che sarà sicuramente più snello rispetto all’organizzazione attuale, ci occuperemo degli aspetti da rivedere e correggere, sempre nell’ottica di porre “il vino al centro”».
A condividere la proposta della nascita dell’Ente manifestazioni Andrea Amalberto, presidente dell’Unione industriale, che aggiunge: «La nostra rassegna è andata bene, ma non ha raggiunto i “numeri” del 2019. Dopo due anni di ingressi contingentati e limitazioni, siamo tornati al format della degustazioni libere al bancone. Abbiamo visto tanti giovani, ma è un po’ mancata la presenza di stranieri e visitatori provenienti da fuori provincia. Nei weekend si è lavorato bene, anche grazie alla concomitanza di altri eventi di richiamo, mentre più in sordina si sono rivelate le serate infrasettimanali».
Soddisfazione da parte di Enrico Rovero, presidente dell’Associazione produttori del vino biologico del Piemonte. «E’ stata una bella edizione – commenta – in cui la nostra associazione ha potuto divulgare diverse produzioni in un ambiente rilassato e suggestivo quale la Cascina del Racconto, grazie anche alla presenza di alcuni produttori».
L’associazione approva infatti la sede nonostante sia più defilata rispetto alle altre location della Douja d’Or. «Consente ai visitatori di conoscere il cuore della Asti antica, e non solo le principali vie e piazze del centro storico – conclude – e garantisce un ambiente rilassato, fondamentale per le nostre degustazioni guidate e divulgative».

Le parole di Giacomo P0ndini e Mario Sacco

Commento positivo anche da parte di Giacomo Pondini, direttore del Consorzio per la tutela dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti docg. «Sicuramente è stata un’edizione riuscita – afferma – anche grazie al ritorno al calendario su 10 giorni consecutivi, che contribuisce a dare risalto alle iniziative in programma. In particolare abbiamo visto molti giovani, che corrispondono peraltro al principale target di eventi e degustazioni che avevamo programmato».
La Douja d’Or è stata anche arricchita da eventi e spettacoli che hanno animato le diverse location, così come dalle due mostre allestite a Palazzo Mazzetti. «I turisti e gli Astigiani – sottolinea Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei – hanno dimostrato un grande interesse nei confronti delle due esposizioni visitabili fino al 16 ottobre: “Il vetro è vita”, che comprende la collezione di Pino e Donatella Clinanti, che ha registrato 800 ingressi, e “Novant’anni di bollicine”, dedicata alla storia del Consorzio dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti docg, che ha visto oltre mille ingressi».

Photogallery a cura di Maria Grazia Billi

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