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Economia

E chi vuol fare l’autodiagnosi
deve compilare il “ReddiTest”

Sul canale YouTube dell’Agenzia un filmato spiega i “passi” da compiere per procedere con l’autodiagnostica, mentre un cartone animato risponde a possibili dubbi. Il sistema consente al contribuente di verificare se le spese sostenute nel corso dell’anno sono in armonia con i redditi familiari, dichiarati o da dichiarare in base ai criteri dell’Agenzia

Si chiama “ReddiTest” il prodotto informatico che consente al contribuente di verificare se le spese sostenute nel corso dell’anno sono in armonia con i redditi familiari, dichiarati o da dichiarare in base ai criteri dell’Agenzia delle Entrate. Sul canale YouTube dell’Agenzia (clicca qui) un filmato spiega i “passi” da compiere per procedere con l’autodiagnostica, mentre un cartone animato risponde a possibili dubbi. Da ricordare che, come ha affermato l’Agenzia delle Entrate sul suo giornale telematico “FiscoOggi”, «il test è assolutamente “discreto”: dei dati inseriti non rimane alcuna traccia sul web, e le informazioni e la “diagnosi” saranno consultabili esclusivamente dall’interessato».

Prima di procedere alla compilazione dei campi viene richiesto di scaricare un’applicazione, anche se in molti casi il sistema operativo del computer mette in guardia da eventuali rischi dato che «l’autore è sconosciuto». Dopodiché si comincia con la compilazione delle voci. Nello specifico il “ReddiTest” individua sette macro-categorie di spesa: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazione e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, spese varie, investimenti immobiliari e mobiliari netti. I dati richiesti nel questionario rispecchiano, ovviamente, i criteri di riferimento ritenuti validi dal nuovo accertamento sintetico. Assumono quindi importanza l’ammontare degli acquisti e delle spese significative sostenute da tutta la famiglia, la composizione del nucleo familiare, l’area geografica di residenza, i risparmi e gli incrementi patrimoniali.

Le prime informazioni da inserire nei campi riguardano la famiglia, per la quale sono state definite undici tipologie, differenziate per numero ed età dei componenti. Come già detto, poi, hanno assunto particolare valore anche le peculiarità economiche della zona geografica di residenza. Il territorio è stato, quindi, suddiviso in cinque aree territoriali: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole, e occorrerà segnalare quella di appartenenza.
Ampliata e diversificata la gamma delle voci di spesa da mettere a confronto con i redditi familiari: 100 in tutto, molte rintracciabili direttamente dall’Agenzia grazie all’Anagrafe tributaria e ai “vasi comunicanti” esistenti tra le diverse Amministrazioni.

Una volta riempiti i campi, l’applicazione stima il reddito familiare in base a procedure statistiche, applicate a una platea di oltre 22 milioni di famiglie, e attribuisce alle voci di spesa un coefficiente che misura la relazione tra il reddito e l’elemento di spesa conosciuto e gli altri dati non noti, ricostruendo, in questo modo, le informazioni mancanti, comprese quelle relative ai consumi indispensabili, come ad esempio quelli alimentari.
A fine elaborazione, la luce verde promuove “i conti” a pieni voti; la luce rossa, invece, invita a fermarsi e a rivedere bene se sono sfuggiti nella dichiarazione dei redditi dati “sensibili” ai fini fiscali.

In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate ricorda la «grande rilevanza data al dialogo con il contribuente». Infatti l’ufficio, riscontrate l’incoerenza tra redditi e spese, prima di procedere ad accertamento e a quantificare la pretesa tributaria deve obbligatoriamente invitare il contribuente al contraddittorio, chiedendogli di fornire chiarimenti e dandogli la possibilità di integrare le informazioni già in possesso dell’Agenzia. La mancata coerenza, infatti, come ha evidenziato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, «non è automaticamente rappresentativa di evasione, può avere mille giustificazioni, come eredità o donazioni. Il contraddittorio potrebbe portare la non coerenza a coerenza, oppure ridimensionare l’incoerenza».

e.f.

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