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Edilizia in crisi nera, il 94%delle imprese prevede ancora cali
Economia

Edilizia in crisi nera, il 94%
delle imprese prevede ancora cali

«La crisi dell’edilizia ormai è strutturale». Ad affermarlo l’Ance Piemonte – Valle d’Aosta, associazione che rappresenta le maggiori imprese di costruzione edilizia operanti nelle due

«La crisi dell’edilizia ormai è strutturale». Ad affermarlo l’Ance Piemonte – Valle d’Aosta, associazione che rappresenta le maggiori imprese di costruzione edilizia operanti nelle due regioni per un totale di 1.500 imprese e circa 25mila addetti. L’affermazione è legata ai risultati del questionario inviato ad un campione di aziende intervistate relative alle previsioni del secondo semestre di quest’anno. I dati elaborati dall’Ance sono ancora negativi e rilevano, per i prossimi sei mesi, una situazione di stazionarietà per il settore delle costruzioni in Piemonte. Ecco i dati principali emersi.

Solo il 6% delle imprese prevede l’aumento del fatturato nei prossimi sei mesi, mentre il restante 94% prevede una riduzione o nessuna variazione significativa rispetto ai volumi del semestre precedente. Il portafoglio ordini conferma il dato registrato nel primo semestre del 2013 (8,6 mesi). Le intenzioni di investimento si attestano sul 17%, dato inferiore rispetto a quello della scorsa indagine (19,5%). Per quanto riguarda l’occupazione, solo il 2,9% delle imprese intende aumentare il personale, contro il 43,9% che ne prevede la riduzione (percentuali simili si riscontrano relativamente alle intenzioni di ricorso a manodopera esterna). Le imprese soffrono ancora a causa del problema dei ritardi nei pagamenti ma, dopo aver raggiunto nel semestre precedente il livello più alto mai registrato negli ultimi dieci anni, si rileva un lieve miglioramento degli indicatori.

Le imprese intervistate dichiarano di dover aspettare mediamente 113,7 giorni (sei mesi fa 120 giorni), 150 giorni se si tratta di committenti pubblici (nella scorsa indagine 169,1 giorni). Comunque sia, il 16,7% delle aziende ha in programma investimenti per i prossimi sei mesi (nella scorsa indagine era il 19,5%). «Dopo semestri consecutivi di crollo emerge una situazione ancora negativa ma stazionaria», ha dichiarato Giuseppe Provvisiero, Presidente dell’Ance Piemonte. «Continuiamo nel nostro impegno affinché le nostre proposte a favore della ripresa vengano recepite a livello nazionale e locale, come le norme per lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione che nel semestre scorso hanno modestamente ridotto per alcune imprese l’attesa da più di sei mesi a poco più di cinque».

Anche a livello astigiano è stata più volte denunciata questa situazione di difficoltà del settore, da parte del Gruppo costruttori edili dell’Unione industriale, che fa parte dell’Ance, insieme alle associazioni di categoria artigiane Cna e Confartigianato. «La situazione è purtroppo è stazionaria, in quanto non si intravvedono segnali di ripresa», commenta Paola Malabaila, imprenditrice del settore e presidente dell’Unione industriale di Asti. «L’unico dato positivo è che stanno arrivando i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica amministrazione grazie allo sblocco dei fondi: una piccola boccata d’ossigeno, dato che si tratta di somme che vanno a coprire crediti pregressi che avevano le aziende verso lo Stato, per cui non sono somme che possono essere impegnate in investimenti».

e.f.

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