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Lettera lavoratori ex Embraco a Mario Draghi
Economia
Occupazione

Embraco, l’appello dei lavoratori al premier Draghi

Una lettera firmata dai lavoratori dell’azienda di Riva di Chieri interessata da una procedura di licenziamento che coinvolge 400 addetti

Il diario della crisi ex Embraco è fermo nel limbo delle incertezze e dell’attesa di risposte dai nuovi ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico. L’unica notizia certa è quella annunciata dal liquidatore della Ventures, Maurizio Gili, che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 400 lavoratori, confermata alle organizzazioni sindacali incontrate lunedì 15 febbraio.

Appelli per la reindustrializzazione del sito di Riva di Chieri, che coinvolge anche molti lavoratori del nord astigiano, si stanno susseguendo dai politici locali, tra i quali il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero e la consigliera regionale Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre Piemonte), rivolti al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al nuovo Governo. I lavoratori coinvolti hanno invece deciso di puntare direttamente al premier Mario Draghi, sottoscrivendo una lettera a lui indirizzata con la quale ricordano fiduciosi le Considerazioni finali dell’ex Governatore della Banca d’Italia che nel 2009 affermò: «Tra le misure anticrisi rivolte al sistema produttivo sono prioritarie quelle tese ad allentare i problemi finanziari delle imprese, come gli interventi che si stanno definendo anche con il concorso della Cassa Depositi e prestiti e della SACE».

È noto che i problemi della Ventures siano derivati proprio dalla crisi di liquidità dovuta al mancato sostegno da parte del sistema bancario allo sforzo per rilanciare il sito industriale ex Embraco, pur con le garanzie fornite dallo Stato messe sul piatto dai Governi succedutesi in questi anni. «Ci appelliamo a Lei – scrivono i dipendenti dell’azienda rivese – affinché possa intervenire con prontezza su un tema per cui si è sempre speso e su cui potrà indubbiamente far valere le sue enormi competenze fin da subito».

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