Arriva direttamente il responsabile della relazioni esterne della Zonin a tenere le parti della grande casa produttrice proprietaria di Castello del Poggio, da anni impegnata nella battaglia
Arriva direttamente il responsabile della relazioni esterne della Zonin a tenere le parti della grande casa produttrice proprietaria di Castello del Poggio, da anni impegnata nella battaglia giudiziaria del riconoscimento di Asti. Dopo aver brevemente riassunto quale sia la realtà della tenuta di Portacomaro Stazione, con 150 ettari interamente vitati e 58 dipendenti, il dottor Franco Zuffellato ha ribadito che Casa Zonin lavora sulle uve di eccellenza rispettando l'unicità e la tipicità delle uve autoctone.
«Siamo la stessa azienda che a Costigliole coltiva 7 ettari di Asti docg proveniente da "viticoltura eroica" per via delle vigne in forte pendenza e a Portacomaro deve imbottigliare l'Asti come "vino bianco da tavola". Perchè questo apartheid enologico?». Invocando le norme che legano il vino alla località dalla quale prende il nome, il dottor Zuffellato ha concluso: «Spero si arrivi presto ad una serena risoluzione senza dover presentare un esposto in sede comunitaria per vedersi riconoscre la legittimità della doc dell'Asti».
d.p.