Un referendum tra i lavoratori pr sottoporre loro l'ipotesi di accordo sul lavoro domenicale siglata lo scorso 22 gennaio. E' questo l'oggetto delle assemblee sindacali promosse da Filcams
Un referendum tra i lavoratori pr sottoporre loro l'ipotesi di accordo sul lavoro domenicale siglata lo scorso 22 gennaio. E' questo l'oggetto delle assemblee sindacali promosse da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che si sono svolte nei giorni scorsi coinvolgendo i lavoratori dei due supermercati Esselunga, quello di corso Torino e quello presso il centro commerciale "Nuovo Borgo" di corso Casale.
In sostanza, l'intesa prevede un accordo aziendale per la gestione del lavoro domenicale, alla luce del decreto legislativo "Salva Italia" del 2011 che ha liberalizzato gli orari di apertura degli esercizi commerciali, che possono pertanto aprire 365 giorni all'anno, domeniche e festivi inclusi. «Un decreto fortemente sbagliato – commenta Francesco Di Martino, segretario provinciale Uiltucs Uil – ma su cui bisogna fare i conti in attesa che qualcosa cambi. In questo caso, il fatto che Esselunga abbia riaffermato anche recentemente che il contratto integrativo aziendale (cui è demandata la gestione del lavoro domenicale) resta vigente, nonostante non si sia arrivati ad un accordo sul contratto nazionale Federdistribuzione, è un'acquisizione importante in attesa del rinnovo. E poi è importante che l'ipotesi di accordo introduca alcune importanti compensazioni ispirate ad un principio di soldiarietà».
L'accordo modifica le regole attuali della gestione del lavoro domenicale sotto vari punti di vista, proponendo anche una scala più incentivante a livello di trattamento economico. «Da ricordare – conclude Di Martino – che l'accordo durerà un anno, in vigore dal 2 maggio prossimo fino al 30 aprile 2017. Due mesi prima della scadenza si farà il punto per vedere se prolungarlo, aggiornarlo, o tornare alle condizioni preesistenti».
e.f.