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Cocconato

Esuberi al magazzino DHL di Cocconato, a fine mese si capirà il destino dei lavoratori

All’incontro in Prefettura è stato sollecitato l’accordo tra la multinazionale della logistica e Arcadia Fashion, che ha acquisito la Conbipel dallo scorso aprile

Si attende la fine di maggio per conoscere il destino dei lavoratori del magazzino DHL di Cocconato, strettamente legato alla sede Conbipel.
E’ emerso dall’incontro in Prefettura svoltosi mercoledì, inerente la delicata situazione di crisi che sta coinvolgendo il personale – in totale 54 dipendenti – impiegato nello stabilimento specializzato di proprietà della DHL Supply Chain Italia, nato nel 2023 in seguito all’accordo con BTX, società attualmente in liquidazione che nel 2022 aveva acquisito il ramo operativo e il marchio Conbipel dall’Amministrazione straordinaria, per poi essere recentemente sostituita dalla società Arcadia Fashion.
All’incontro, presieduto dal viceprefetto vicario Roberta Di Silvestro, erano presenti il sindaco di Cocconato Monica Marello, i rappresentanti delle aziende coinvolte, le organizzazioni sindacali (regionali e territoriali) Filt Cgil, Filcams Cgil, Uil Trasporti, Uiltucs Uil, oltre ad alcuni rappresentanti dei lavoratori.
Nel corso dell’incontro, i sindacalisti hanno espresso apprezzamento per la disponibilità mostrata dal Prefetto ma, al contempo, preoccupazione per la sorte dei 54 lavoratori impiegati nel magazzino DHL, dopo che Arcadia Fashion, subentrata a BTX dallo scorso primo aprile, ha sospeso le lavorazioni esterne delle merci, internalizzando il servizio attraverso l’utilizzo di un magazzino interno e ricorrendo a lavoratori in somministrazione.

Le tappe della vicenda

Durante il dibattito sono stati ripercorsi i passaggi cruciali della vicenda, nonché le circostanze che hanno condotto all’attuale situazione di crisi. I rappresentanti di DHL hanno illustrato gli sforzi e le misure finora adottate per evitare il licenziamento collettivo dei lavoratori, dovuto all’assenza di lavorazioni fornite dal cliente ex Conbipel. Hanno anche precisato che l’offerta commerciale proposta ad Arcadia è stata formulata rispettando il costo del lavoro previsto dal contratto nazionale, mantenendo i livelli professionali acquisiti dai lavoratori.
Da parte sua, Arcadia Fashion ha ribadito l’intenzione di rimanere sul territorio, sottolineando che il magazzino interno è stato attivato solo temporaneamente a causa del subentro in una fase già avanzata della stagione. La nuova proprietà ha inoltre assicurato che entro dieci giorni al massimo prenderà una decisione definitiva in merito alla scelta di continuare a collaborare con DHL o con un altro operatore, sulla base della migliore offerta commerciale.
A sollecitare uno sforzo ulteriore da parte delle due aziende il vice prefetto vicario Di Silvestro, il sindaco Marello e i rappresentanti sindacali, sottolineando l’impatto sociale che potrebbe derivare dalla chiusura del magazzino DHL, che rappresenta l’unico punto logistico della zona, impiegando in prevalenza lavoratori locali.

Il commento di Di Martino (Uiltucs)

«E’ importante – ha commentato Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs Uil, al termine della riunione – che DHL e Arcadia Fashion, che hanno investito rispettivamente sul territorio e sul marchio, rimangano a Cocconato. Va anche sottolineato che i costi del servizio DHL sono anche legati al fatto che questa società applica correttamente il contratto nazionale di lavoro ai dipendenti, elemento molto importante. L’impatto su quella zona di una eventuale chiusura di DHL sarebbe molto grave, in quanto tra i lavoratori vi sono anche persone dello stesso nucleo famigliare».

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