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Esuberi al magazzino DHL, domani l’assemblea sindacale e presidio davanti alla sede Conbipel

A Cocconato la mobilitazione indetta dalla Uiltrasporti Uil regionale, che sta seguendo la vertenza insieme alla Filt Cgil

Sono in programma domani (venerdì), a Cocconato, un’assemblea sindacale nel magazzino DHL Supply Chain e un presidio davanti alla sede Conbipel dalle 10 alle 14 per chiedere garanzie concrete sul futuro occupazionale dei lavoratori DHL. La mobilitazione è stata indetta dalla Uiltrasporti Uil Piemonte – Settore Logistica, che sta seguendo, congiuntamente alla Filt Cgil, la vertenza relativa ai 54 lavoratori del magazzino DHL, nato nel 2023 in seguito all’accordo con BTX, società attualmente in liquidazione che nel 2022 aveva acquisito il ramo operativo e il marchio Conbipel dall’Amministrazione straordinaria, per poi essere recentemente sostituita dalla società Arcadia Fashion.
Il futuro lavorativo degli addetti è infatti a rischio dopo che Arcadia Fashion, subentrata a BTX dallo scorso primo aprile, ha sospeso le lavorazioni esterne delle merci, internalizzando il servizio attraverso l’utilizzo di un magazzino interno e ricorrendo a lavoratori in somministrazione.

Le parole del segretario Migliaccio

“La situazione – spiega il segretario regionale Uiltrasporti Uil, Gerardo Migliaccio – si presenta estremamente critica. A seguito dell’incontro in Prefettura tenutosi lo scorso 13 maggio, e in attesa del tavolo già convocato per il 27 maggio, resta infatti irrisolto il nodo delle attività logistiche gestite da DHL. Arcadia, la nuova proprietà di Conbipel (di cui il 49% è detenuto da Invitalia), ha infatti avviato una gestione diretta della logistica, escludendo DHL (che invece prima era coinvolta) e ricorrendo a lavoratori in somministrazione, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali. Ad oggi, 54 lavoratori DHL risultano fermi, collocati in ferie forzate o trasferiti in sedi distanti centinaia di chilometri. Un comportamento che fa presagire un possibile disimpegno dal sito di Cocconato e una potenziale delocalizzazione delle attività, con gravi ricadute occupazionali e territoriali. Questo nonostante gli investimenti già sostenuti da DHL e l’importanza strategica dell’attività svolta. Non meno preoccupante è il ricorso alla cassa integrazione per oltre cento dipendenti Conbipel. È inaccettabile che, a fronte di dichiarati intenti di rilancio industriale, si operi nel silenzio delle istituzioni, in particolare di Invitalia, soggetto pubblico con una responsabilità diretta nella governance aziendale”.

Il costo del lavoro

Migliaccio interviene anche in merito al confronto tra  DHL e Arcadia relativo all’accordo per il servizio di logistica. “Nei giorni scorsi – ricorda – si sono tenuti incontri tra DHL e Arcadia per una valutazione del costo del lavoro. Arcadia ha dichiarato, in sede prefettizia, che il costo del lavoro di DHL risulterebbe più elevato rispetto alla media di mercato. Riteniamo che, qualora non si dovesse arrivare a un’intesa, sia doveroso che l’azienda chiarisca in maniera puntuale e dettagliata le ragioni economiche di questa affermazione. Come può risultare più caro un costo del lavoro se il contratto applicato da DHL è lo stesso – quello nazionale della logistica – che verrebbe adottato da qualunque altro operatore? L’unica possibile differenza è rappresentata dall’anzianità di servizio del personale DHL, ma si tratta di un’incidenza minima. Su questo punto, peraltro, DHL ha già manifestato disponibilità alla revisione delle tariffe. Se, nonostante ciò, l’attività dovesse essere assegnata ad un’altra società, pretendiamo trasparenza assoluta e dati alla mano. Ribadiamo quindi che, se non emergeranno risposte convincenti, siamo pronti ad andare fino in fondo, insieme alla Cgil, per tutelare i diritti dei lavoratori”.

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