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Expo, allo stand piemontesearriveranno 30mila visitatori al giorno
Economia

Expo, allo stand piemontese
arriveranno 30mila visitatori al giorno

Davanti ad un'affollatissima platea, riunita nella sala convegni della Casa di Riposo "Elvio Pescarmona" di San Damiano, si è parlato di Expo 2015 e di tutte le opportunità derivanti

Davanti ad un'affollatissima platea, riunita nella sala convegni della Casa di Riposo "Elvio Pescarmona" di San Damiano, si è parlato di Expo 2015 e di tutte le opportunità derivanti da un evento eccezionale, che potrà tornare in Italia solo fra oltre un secolo. Al tavolo dei relatori il sindaco Mauro Caliendo, l'assessore regionale al turismo (con delega all'EXPO), Alberto Cirio, il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, e il moderatore Ettore Zuccaro: presenti anche il prefetto dott. Pierluigi Faloni, il commissario della Provincia, dott. Ardia e il consigliere regionale Rosanna Valle. «L'Expo può diventare occasione di esprimere anche le potenzialità di San Damiano -? ha detto il sindaco -? che si trova al centro della provincia astigiana. Bisogna però imparare a lavorare insieme, perché tanti Comuni con poco spirito di squadra non otterranno nulla».

L'assessore Cirio ha dichiarato che la Regione ha stanziato per la manifestazione importanti risorse economiche, che dovranno essere utilizzate al meglio: occorre però spiegare per tempo quel che accadrà, perché molti non hanno le idee chiare sulle possibilità che ne deriveranno. L'esposizione universale si svolgerà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 e si terrà a Roppero, vicino a Milano; sarà il più grande evento dopo i mondiali di calcio e sarà regolata da norme ben precise.

«L'80% della città che si sta costruendo ?- ha spiegato Cirio – sarà adibito ad uso non commerciale, vale a dire dedicato a cultura, informazione, storia, spettacolo, musica… Tutti i Paesi del mondo devono potervi partecipare; fra i 130 Paesi che aderiscono, i più ricchi si stanno costruendo padiglioni di 4-5000 metri quadrati, in cui daranno un'immagine della loro realtà, mentre altri Paesi hanno comprato padiglioni pre-allestiti, meno costosi. A 30 Paesi poveri (Laos, Vietnam, Cambogia, ecc.) sarà data la possibilità di partecipare gratuitamente. Si attendono oltre 20 milioni di visitatori e 130 Capi di Stato con le rispettive delegazioni e già si stanno valutando tutte le strutture adatte ad ospitarle.

Uno stand in Expo costa 500mila euro, per cui la Regione ha ritenuto di acquistarne uno per offrire visibilità anche alle aziende piemontesi più piccole. Il tema centrale di Expo sarà il cibo ed il Piemonte avrà come riferimento il riso: nello stand piemontese si stimano circa 30mila ingressi al giorno, mentre lo stand dell'Italia sarà una straordinaria vetrina di vini e prodotti di tutte le nostre regioni». Si sta lavorando anche per costruire un'efficace rete di collegamenti fra la sede di Expo ed il Piemonte, dove saranno offerte molte manifestazioni, in modo da attrarre il maggior numero possibile di turisti. E' poi curioso notare che alla fine della manifestazione tutto quel che è stato fatto sarà demolito: può sembrare folle, ma in realtà mantenere per anni strutture non utilizzate sarebbe assai più costoso». Ma come si prepara l'Astigiano a questo grande evento?

A spiegarlo il presidente della Camera di Commercio Sacco: «Il 2015 porterà anche la ricorrenza del bicentenario della nascita di Don Bosco, per cui, in occasione delle celebrazioni, arriveranno Salesiani da tutto il mondo e forse avremo anche la presenza di Papa. Sinora è stato siglato un protocollo d'intesa con la Regione e con la Città di Torino: inoltre si è costituito un coordinamento con Cassa di Risparmio, Provincia e Atl, per coinvolgere al meglio tutte le realtà produttive. Si è fatto un accordo con Alba e Alessandria per promuovere l'intero Monferrato: una piattaforma digitale appena costituita sarà arricchita di tutti i principali riferimenti del territorio, in particolare della ristorazione ed alberghieri, oltre che con l'indicazione delle strade del vino e dei prodotti tipici. Si sta lavorando per realizzare grandi eventi, anche di carattere culturale: dovrà però soprattutto svilupparsi la cultura dell'accoglienza ed anche la consapevolezza del valore dei nostri prodotti. Per favore, nei bar della città e dei paesi smettiamola di proporre il Prosecco ed offriamo invece spumanti e Moscato astigiani, famosi in tutto il mondo e quasi snobbati nella loro terra di origine!».

Renato Romagnoli

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