Dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria, i sindacati Cgil, Cisl e Uil torneranno in piazza per la Festa dei lavoratori, domenica I Maggio.
Ad Asti si svolgerà quindi la tradizionale manifestazione unitaria. Intitolata “Lavoro, diritti e Stato sociale”, vedrà il ritrovo alle 8.30 davanti al circolo della Way Assauto in corso Pietro Chiesa, da dove partirà il corteo (preceduto dalla banda musicale “G.Cotti”) che percorrerà via Vigna, corso Felice Cavallotti, corso Galileo Ferraris, corso Einaudi e viale alla Vittoria. Alle 9 l’arrivo al Parco della Resistenza (Giardini pubblici) da dove alle 9.30 ripartirà per percorrere viale alla Vittoria, piazza I Maggio, corso Alfieri e terminare in piazza Alfieri. Qui, tra le 11 e le 11.30, si terrà il comizio che vedrà diversi interventi da parte di sindacalisti e lavoratori di Cgil, Cisl e Uil. Le conclusioni saranno affidate alla segretaria nazionale della Cgil Francesca Re David, già segretaria generale Fiom Cgil. Al termine, per la prima volta, musica con la band Room5.
Il commento di Luca Quagliotti
«L’aspetto più importante – commenta Luca Quagliotti, segretario generale provinciale Cgil – è che la manifestazione si svolgerà nuovamente in presenza, segnale importante di ritorno alla normalità. Riteniamo, a questo proposito, che ci siano tanti motivi per scendere in piazza, tra cui diverse rivendicazioni. Il lavoro, innanzitutto, quindi salari più equi, specialmente in questo periodo caratterizzato da un’inflazione galoppante. E ancora, una riforma del fisco equilibrata e una riforma delle pensioni che garantisca un futuro dignitoso anche ai giovani».
Ma l’argomento che caratterizzerà la manifestazione del I Maggio, ad Asti come in tutta Italia, sarà soprattutto quello della pace. «Un tema importantissimo – continua Quagliotti – che i lavoratori devono sentire come proprio. La pace nel nostro Paese fu garantita infatti dai partigiani, ma una forte spallata al Fascismo venne data dagli scioperi dei lavoratori nelle fabbriche, tra cui la Way Assauto, che cominciarono nel 1943.
Come Cgil riteniamo che la pace rappresenti un’assoluta necessità a livello mondiale, per raggiungere la quale le diplomazie devono mettersi al lavoro al più presto. Non solo per risolvere il conflitto in Ucraina, ma per intervenire in merito a tutte le guerre che si verificano nel mondo, anche quelle in cui le vittime non hanno la pelle bianca come la nostra».
Le parole di Stefano Calella
«La pace – aggiunge Stefano Calella, segretario generale aggiunto Cisl Alessandria-Asti – pervade ogni aspetto della società e dell’economia. Basti pensare che, dopo due anni di pandemia, pensavamo di poter puntare ad una solida ripresa economica, grazie anche all’apporto del PNRR. Invece il conflitto in Ucraina ci ha fatto ripiombare in un una situazione di incertezza, comportando peraltro la modifica della geografia economica mondiale».
Armando Dagna e il riferimento alle morti sul lavoro
Tra i temi trattati ci sarà anche la piaga delle morti sul lavoro. «Se con la pandemia è emerso che la sicurezza non è tra le priorità nel nostro Paese – evidenzia Armando Dagna, segretario generale Uil Asti-Cuneo – con la ripresa economica del 2021 la situazione è peggiorata in modo significativo, all’insegna della produzione a tutti i costi. Come è noto, gli incidenti sul lavoro sono numerosi, soprattutto in alcuni settori a rischio, come l’edilizia e l’agricoltura, ma anche in tutti quei casi in cui vengono coinvolti lavoratori precari e in nero. Mancano l’adeguata formazione, più “sulla carta” che concreta, e i controlli. Per questo, come Uil, abbiamo lanciato il progetto “Zero morti sul lavoro”, proprio per focalizzare l’attenzione su questo drammatico problema del nostro Paese».
Nella foto di repertorio, un momento del corteo organizzato il 1° Maggio da Cgil, Cisl e Uil