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Fim Cisl: “La Blutec di Asti ha recuperato fatturato e competitività”

Soddisfazione del sindacato per le notizie emerse dall’ultimo incontro in videoconferenza con i commissari straordinari del Gruppo

Soddisfazione, tra i sindacalisti della Fim Cisl, dopo l’ultimo incontro in videoconferenza sullo stabilimento Blutec di Asti, facente parte del Gruppo Blutec che comprede stabilimenti in Piemonte, Abruzzo e Sicilia. In amministrazione straordinaria dall’ottobre 2019, l’azienda di Strada Cascina Cauda – che conta 110 dipendenti ed è specializzata nella fabbricazione di sistemi di illuminazione e segnalazione per auto – è stata al centro della riunione a distanza tra i tre commissari straordinari del Gruppo – Andrea F. Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso – e le organizzazioni sindacali provinciali e nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil.
“Dopo i diversi incontri al Ministero dello Sviluppo economico in cui si è parlato del gruppo Blutec nella sua interezza – spiegano dalla Fim Cisl, unico sindacato rappresentato nello stabilimento astigiano – in questa occasione si è focalizzato il confronto solo sul sito di Asti. I commissari hanno dichiarato che nel corso dell’amministrazione straordinaria la sede è cresciuta, raggiungendo un’attività produttiva soddisfacente, nonostante le difficoltà pregresse a livello finanziario e gestionale. La cassa integrazione è aperta, ma viene usata pochissimo perché la mole di lavoro è adeguata per il numero dei dipendenti attuale”.

Verso la cessione

“Questo miglioramento – sottolinea Andrea Franzoso (Fim Cisl) – ha fatto sì che si sia ampliata la platea dei soggetti eventualmente interessati all’acquisizione della società: ce ne sono tre di alto profilo industriale più altri collocabili in una fascia secondaria. Come già ribadito in altre occasioni, però, l’eventuale cessione potrà avvenire solo dopo l’approvazione, da parte del Ministero, del programma industriale che vede coinvolte tutte le business unit facenti parte del Gruppo”.
“L’azienda astigiana – proseguono dal sindacato – verrà ceduta al migliore offerente, ovvero a colui che sarà in grado di garantire non solo la piena occupazione, ma anche un piano di rilancio credibile e soprattutto funzionale al prolungamento delle attività produttive. Non è escluso che prima della cessione vera e propria si possa ricorrere a soluzioni transitorie, come l’affitto di ramo d’azienda. Altro aspetto rilevante ai fini della vendita di Blutec Asti, poi, è il consenso di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) all’operazione. E, di conseguenza, alla futura partnership con chi rileverà la società. La multinazionale, infatti, attualmente rappresenta il maggior cliente della fabbrica astigiana”.

Le parole del segretario Pafundi

“Dopo mesi di sofferenza – commenta Salvatore Pafundi, segretario generale Fim Cisl Alessandria e Asti – lo stabilimento astigiano ha recuperato fatturato, competitività e capacità di resistere sul mercato, nonostante le evidenti carenze strutturali e la pandemia.  Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro dei commissari e all’elevato senso di appartenenza dei lavoratori. E conferma quanto abbiamo già affermato in passato, ovvero che il sito possiede grandi potenzialità ancora da esprimere che, di fatto, lo rendono appetibile ed interessante anche agli occhi di compratori importanti e strutturati”.
“Siamo sulla strada giusta”, conclude. “Ora bisogna continuare a lavorare affinché l’obiettivo finale si concretizzi”.

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