«Fin da giovanissimo nel mio percorso formativo e professionale hanno fatto la differenza la costanza e la tenacia, che sono tratti tipici degli Astigiani».
Sono le parole di Floriano Masoero, classe 1979 e originario di Castagnole delle Lanze, che dallo scorso primo gennaio ricopre il doppio ruolo di Lead Country CEO e Presidente di Siemens SpA, oltre a quello di Head di Siemens Smart Infrastructure.
E’ stato definito da Cedrik Neike, membro del consiglio di amministrazione di Siemens AG, «leader esperto, dinamico e di successo, con una forte attenzione al cliente», per poi aggiungere che «rafforzerà ulteriormente la posizione di Siemens Italia unendo sempre di più il mondo reale e quello digitale per i clienti».
Sposato e padre di due figlie di 6 e 9 anni, ci ha concesso questa intervista in cui gli abbiamo posto alcune domande per conoscerlo meglio.
Gli studi
Lei è originario di Castagnole delle Lanze. Quale scuola superiore ha frequentato e in quali anni?
Ho frequentato il liceo scientifico Leonardo Cocito ad Alba dal 1993 al 1998.
Da ragazzo ha frequentato società sportive, associazioni o parrocchie?
Ho frequentato per diversi anni l’Asti Nuoto e successivamente le associazioni calcistiche di Castagnole delle Lanze. Sempre in paese sono stato per diversi anni anche milite della Croce Verde.
Da quando si è trasferito altrove?
Ho vissuto ad Asti dopo la laurea dal 2004 al 2008. Lavoravo a Torino, prima alla Iveco e successivamente alla Schneider Electric. Nel 2008 mi sono trasferito in Francia dove ho trascorso quasi dieci anni in diverse località, prima di rientrare in Italia, nello specifico a Monza, nel 2017.
Quali studi ha compiuto?
Mi sono laureato in Ingegneria elettronica al Politecnico di Torino e successivamente ho conseguito un MBA all’Università di Torino.
L’esperienza all’estero
Ha svolto percorsi di studio all’estero?
Sì, ho utilizzato il programma Erasmus che mi ha permesso di frequentare l’ultimo anno d’Ingegneria presso il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma. Durante questo periodo ho anche steso la tesi di laurea all’interno di una start up della capitale svedese.
Questa esperienza all’estero è stata molto formativa sia in ambito universitario sia in ambito lavorativo, perché mi ha permesso di comprendere il valore del confronto con culture diverse e quanto sia competitivo avere un team con competenze e background differenti.
Può illustrare brevemente le sue esperienze professionali precedenti?
Come dicevo, ho iniziato la mia carriera professionale alla Iveco nel 2003. Un anno dopo sono entrato in Schneider Electric dove sono rimasto dieci anni.
E’ stato un periodo importante durante il quale ho maturato una forte esperienza nel marketing e nell’area commerciale, crescendo di ruolo e responsabilità fra l’Italia e la Francia.
In questo periodo ho guidato la strategia di partnership e i piani di sviluppo per le colonnine di ricarica con i principali produttori di macchine elettriche.
Nel 2014 sono approdato alla Eaton, in Svizzera, nel segmento ferroviario, per poi diventare Sales Director del Sud Est Europa, e prima ancora Country Managing Director dell’Italia gestendo il Profit & Loss, ovvero gli obiettivi di vendita e tutte le funzioni centrali. In questo periodo ho guidato la trasformazione della funzione marketing in Europa occidentale.
L’ultimo incarico che ho ricoperto alla Eaton, prima di arrivare in Siemens, è stato quello di EMEA Vice President e General Manager Eaton della Power Distribution Business Unit.
Le qualità fondamentali di un leader
Quali sono le qualità e le competenze che secondo lei sono state fondamentali per raggiungere, così giovane, una posizione di vertice come quella che ricopre attualmente?
Fin da giovanissimo nel mio percorso formativo e professionale hanno fatto la differenza la costanza e la tenacia, che sono tratti tipici di coloro che abitano le colline e il territorio astigiani. Non molliamo mai e diamo un grande valore al lavoro.
Penso che un leader oggi debba avere una visione strategica che vada di pari passo con le competenze tecniche e la conoscenza del proprio business e mercato di riferimento, per cui occorrono doti di flessibilità e apertura.
Un’altra componente importantissima per me è l’umanità, cioè la capacità di entrare in empatia con le persone con cui lavoro. Aggiungerei, infine, una forte dose di curiosità e voglia d’imparare. Rappresenta la base per poter restare in un mondo del lavoro che cambia sempre più rapidamente.
Il legame con Asti
Frequenta ancora Asti?
Sì, ho ancora casa ad Asti e frequento la città solitamente durante i periodi di festa e vacanza, così da trascorrere giorni di riposo con la famiglia e gli amici.
Qual è il suo ricordo più bello legato alla città?
I miei ricordi di Asti sono quelli legati ad occasioni di divertimento e spensieratezza come le Sagre, il Palio e le uscite con gli amici per locali e cinema. Questo aspetto conviviale della città è quello che in questi anni di pandemia mi è mancato di più, come penso sia mancato a tutti gli Astigiani. Speriamo quindi di poter presto tornare a vivere di nuovo quei bei momenti e stare insieme in serenità.