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Gaia, un esempio per la sicurezzaDelegati in visita da Africa e Asia
Economia

Gaia, un esempio per la sicurezza
Delegati in visita da Africa e Asia

Gli impianti di Valterza di Gaia spa, la società che gestisce la lavorazione e lo smaltimento dei rifiuti astigiani, per un giorno è stata l’eccellenza italiana per la sicurezza nei luoghi di

Gli impianti di Valterza di Gaia spa, la società che gestisce la lavorazione e lo smaltimento dei rifiuti astigiani, per un giorno è stata l’eccellenza italiana per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Una bella soddisfazione per i vertici ed il personale dell’impianto di pretrattamento e valorizzazione dei rifiuti che ieri hanno ricevuto una delegazione di 28 persone provenienti dall’Africa e dall’Asia. Si tratta di direttori compartimentali, viceministri e altri alti funzionari tecnici responsabili della sicurezza. Manager pubblici selezionati dall’Ilo (International Labour Organization) per un corso di alta formazione che dura due settimane e si tiene a Torino. Nelle edizioni passate del corso, sono state effettuate visite in Skf, Enel e Barilla mentre quest’anno, in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, è stata scelta Gaia spa di Asti.

Perchè Gaia è un esempio a livello mondiale? «Perchè dimostra uno spirito di adattamento alle continue novità legislative in materia di sicurezza in tempi brevissimi -risponde l’ingenger Alessio Toneguzzo della società di consulenza 2G organizzatrice dell’incontro- con soluzioni finali che sono di sostanza e non solo formali mantenendo così sempre molto alti gli standard di sicurezza applicata. E questo con il fondamentale coinvolgimento di tutto il personale operativo». Le procedure di sicurezza adottate in Gaia sono state prima presentate in un incontro al chiuso, nella saletta riunioni del polo di Valterza, rigorosamente in lingua inglese, e poi la delegazione ha avuto modo di fare un’accurata visita agli impianti. «In molti dei Paesi qui rappresentati -spiega Felix Martin Daza dell’Ilo- non esiste neppure una legislazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma la volontà è quella di dotarsene. Per farlo prendono esempio dalle leggi vigenti in Europa. Ma per loro è fondamentale “toccare con mano” le procedure, vedere di persona se e come funzionano. Se si convincono positivamente, tornano in patria e legiferano regolamenti e procedure che diventano subito attivi. Una bella soddisfazione per noi dell’Ilo».

Un esempio portato è quello della Nigeria, rappresentata da tre membri della delegazione di ieri. Da tre anni lavora ad una legge in materia di prevenzione e ogni volta che qualcuno dei funzionari partecipa ad un seminario dell’Ilo aggiorna gli organizzatori sui passi fatti avanti. Fra le nozioni più diffuse vi è quella della valutazione del rischio per un’impresa e si fa sempre più strada la necessità di creare un ente previdenziale e antinfortunistico, come il nostro Inail. Oggi, in molti Paesi africani e asiatici, in caso di infortunio sul lavoro, la cosa si risolve fra datore di lavoro e operaio, con rapporti di forza distanti anni luce. Ieri è bastata un’ora di presentazione teorica delle linee di Gaia e delle procedure di sicurezza loro applicate per spingere il rappresentante di un piccolo Paese del sud Africa a chiedere la consulenza diretta degli ingegneri Roberta Lanfranco e Luca Viarengo per progetti in patria.

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