In una serata fresca, sotto i maestosi cedri del Libano, Casa Gancia apre la stagione della vendemmia con i produttori di uva e consolida le linee guida del marchio. Festa dei conferenti, nelle scorse
In una serata fresca, sotto i maestosi cedri del Libano, Casa Gancia apre la stagione della vendemmia con i produttori di uva e consolida le linee guida del marchio. Festa dei conferenti, nelle scorse settimane, alla Locanda Gancia di Santo Stefano Belbo per oltre seicento invitati. Protagonisti gli oltre 200 vignaioli che, molti da decenni, vendemmiano per lo storico brand canellese dal quale ricava cinque milioni di chilogrammi di uve vinificate.
Serata dedicata a «voi che siete la vera forza della nostra azienda», li ha chiamati il patron Roustam Tariko. Il magnate russo se li è coccolati uno ad uno stringendo mani, posando per foto-ricordo, ascoltando i racconti di chi ha sulle spalle tante vendemmie. Accanto a lui l'ad Alessandro Picchi, Vittorio Vallarino Gancia, i dirigenti, le maestranze. La "gente di Gancia", come qualcuno ha chiamato i vigneron presenti fedeli al marchio, ha consolidato il rapporto con la maison spumantiera ascoltando le parole di Tariko. «Arrivo direttamente dalla Russia ? ha esordito, accolto da un appaluso – ma non volevo mancare a questo appuntamento importante per la nostra azienda». A lui il compito di tratteggiare la strategia del gruppo. Partendo proprio dalla vendemmia «che mi dicono sarà anticipata e ottima, affidata alle vostre abili mani». Annunciando le novità che hanno caratterizzato la seconda metà del 2014 e i primi sei mesi dell'anno in corso.
«Stiamo lavorando bene ? è stata l'analisi di Roustam Tariko – L'Asti sta andando bene in tutto il mondo. A cominciare dalla Russia, dove il marchio Gancia si sta consolidando. Ero ad una cena, qualche sera fa, e il proprietario del ristorante mi ha detto che i clienti chiedono solo più il nostro vino». Un buon inizio, parole che si sedimentano. «Nonostante il periodo non facile ?- ha proseguito il padrone di casa ?- in Russia vendiamo molto Asti e Vermouth. Così come in Polonia, dove Gancia si consolida come marchio più importante con il 35% del mercato». Vendite in aumento nei Paesi dell'Est ma, anche, negli Stati Uniti. «In America, e sembrerà strano, piace molto il nostro "Americano" ?- in un voluto bisticcio di parole – Abbiamo cambiato la bottiglia, più moderna, tornando alla ricetta classica. Vicina al loro gusto. Così come sta avendo un grande successo il Moscato». Anche la Gran Bretagna dà soddisfazioni inattese. «Il nostro Prosecco è, oggi, lo spumante più importante in Inghilterra, insieme al metodo classico».
Infine, l'Italia. Un mercato che aveva fatto segnare il passo, che Roustam Tariko e i suoi uomini hanno aggredito con forza. «Ci stiamo posizionando come primo prodotto per le famiglie nel segmento degli spumanti dolci, riprendendoci una storia fatta di oltre 150 anni di tradizione». Applauso a scena aperta. Il 2015 nel Bel Paese è caratterizzato dal ritorno del Pinot di Pinot, spumante "inventato" da Vittorio Vallarino Gancia. «Siamo tornati a investire in pubblicità televisiva con uno spot che sta passando sulle principale reti, vogliamo conquistare la fascia di età media dei consumatori e ci stiamo riuscendo». Senza dimenticare, da uomo di comunicazione qual è Tariko, di ringraziare chi «ci aiuta: voi ? rivolgendosi ai conferitori – E Vittorio Vallarino Gancia, che mi dà sempre ottimi consigli». Serata scivolata via tra premiazioni e spettacolo, con la show girl Luisa Corna che ha intrattenuto il pubblico con una ricco repertorio di canzoni. In attesa della vendemmia.
Giovanni Vassallo