Il futuro di una delle aziende più rinomate, simbolo per eccellenza del made in Italy nel mondo, ha davanti a sè un grande punto interrogativo. A dover fare i conti con le difficoltà finanziarie e
Il futuro di una delle aziende più rinomate, simbolo per eccellenza del made in Italy nel mondo, ha davanti a sè un grande punto interrogativo. A dover fare i conti con le difficoltà finanziarie e la conseguente crisi è Borsalino, la famosa azienda di cappelli, di Alessandria, che da tempo vive una situazione difficile, a causa di una cattiva gestione. Le ultime informazioni riferiscono che il Cda della Borsalino "sta valutando diverse ipotesi, per fare fronte alle difficoltà finanziarie e mettere l'azienda nelle condizioni di proseguire l'attività. Ma non siamo al fallimento." E' quanto dichiarato dall'amministratore delegato Marco Moccia all'Agenzia Ansa, dopo la circolazione di alcune notizie secondo cui "l'azienda avrebbe già avviato, presso il tribunale di Alessandria, le pratiche per ottenere il concordato preventivo."
Di contro, le vendite continuano ad andare bene, nonostante l'indebitamento elevato, dovuto appunto ad una cattiva gestione, e la riorganizzazione in corso. Le sorti della rinomata azienda, che conta 130 dipendenti, riconducono, in un certo senso, al nostro territorio. Pare, infatti, che l'origine dei problemi della Borsalino sia legata all'astigiano Marco Marenco, l'ultimo dei suoi azionisti di controllo e al centro della maggiore bancarotta italiana (dopo Parmalat), che da giugno è latitante all'estero. Il "legame," per così dire, con il nostro territorio risale anche ai primi anni ?90, in termini però diversi, quando il cappellificio passò agli imprenditori astigiani Gallo Monticone. In particolare, Roberto Gallo lo gestì bene per una quindicina d'anni. Nata nel 1857, l'azienda è da sempre simbolo del made in Italy.
Nel mondo del cinema, il Borsalino (cappello di feltro, incavato nella sua lunghezza a larghe falde, intramontabile dagli anni ?40) è stato indossato in ogni contesto. Tanto per fare un esempio indimenticabile, Humphrey Bogart in Casablanca.
m.z.