Clima teso alla Friges, azienda di termosanitari in cui lavorano 130 dipendenti in cassa integrazione e in attesa dello stipendio di maggio. Lazienda, che il mese scorso ha presentato una domanda
Clima teso alla Friges, azienda di termosanitari in cui lavorano 130 dipendenti in cassa integrazione e in attesa dello stipendio di maggio. Lazienda, che il mese scorso ha presentato una domanda di concordato di continuità al tribunale di Acqui, non può versare gli stipendi senza il via libera del giudice, la dott.sa Laura Galli. Giovedì nel corso di un incontro in Unione Industriale ad Asti tra sindacati e proprietà si è discusso dei due temi cari ai lavoratori: lerogazione degli stipendi e il rinnovo della cassa integrazione straordinaria. Sul primo argomento regna ancora lincertezza. Il problema sta nella natura del concordato di continuità, condizione nel corso della quale lazienda non può erogare denaro senza previa autorizzazione del giudice. Stando alla normativa la mensilità di maggio, antecedente al concordato e quindi compresa nella procedura di liquidazione, potrà essere versata nel momento in cui verranno pagati anche gli altri creditori della Friges.
Meno problematico sembra essere il versamento dello stipendio di giugno e dei mesi successivi. Per questa ragione lad Luca Marin la scorsa settimana aveva proposto di versarlo anticipatamente ai primi di luglio, per venire in contro ai dipendenti in difficoltà ma i cedolini di pagamento sono stati inviati al tribunale solo mercoledì mattina e questo, per i sindacati, causerà ulteriore ritardo nel pagamento. Se i tempi saranno celeri la mensilità di giugno potrebbe essere versata nel corso della prossima settimana. «E una situazione paradossale» commenta il segretario Filippo Rubulotta della Fillea CGIL «i soldi sul conto ci sono ma gli stipendi non possono essere versati. Tra i dipendenti cè tensione, la situazione è disperata. Per avere maggiore chiarezza abbiamo richiesto un incontro alla dott.sa Galli. Restiamo in attesa». Maggiori certezze emergono, invece, sugli ammortizzatori sociali. A questo proposito è bene ricordare che la Friges è divisa in due unità: la Friges SPA (60 dipendenti) e la Friges Srl (50 dipendenti).
Lazienda si è detta disposta a confermare alla Friges Spa un altro anno di cassa integrazione per crisi a partire dal 12 agosto e ad anticipare la copertura della cassa, sempre previa autorizzazione del tribunale. La domanda sarà presentata il prossimo 18 luglio in Regione. La criticità resta invece per la Friges Srl soggetta ad una procedura di cassa integrazione per cessazione di attività in scadenza il 16 settembre 2013 e che non potrà essere prorogata. Nel corso dellincontro negli uffici dellUnione Industriale si è cercato uno strumento per garantire il rinnovo della cassa ma sembra che per legge questo non sia possibile e stando così le cose dal 17 settembre per i 50 lavoratori del reparto box doccia scatterà la mobilità. Nel frattempo procedono gli incontri con i potenziali acquirenti interessati ai rami dazienda. «Stiamo lavorando per trovare nuovi assuntori e per garantire, per quanto possibile, loccupazione negli stabilimenti di Calamandrana» ha dichiarato lad Luca Marin. Un impegno che i sindacati giudicano positivo. Indiscrezioni parlano di unazienda di Pesaro interessata a rilevare il ramo sedili. «Sappiamo che linteresse di questa azienda è concreto» ha rivelato Rubulotta «la prossima settimana ci aspetta un incontro con un loro portavoce. Speriamo di intavolare un dialogo costruttivo».
Lucia Pignari